Il Migliore contro McNamara

Autori: Marchiño

Il secolare scontro fra Bene e Male si arricchisce di un nuovo significativo capitolo.
Da una parte c'è il Migliore, venditore di bibbie porta a porta coercitivo e contrabbandiere di alcool furbissimo ed inafferrabile. Dall'altra c'è McNamara, ex-poliziotto abilissimo ma molto frustrato, dotato di notevoli capacità persuasive. In mezzo c'è una donna contesa. Ma chi è veramente il Bene? Chi è veramente il Male? Ma soprattutto perché tutti i personaggi, donne comprese, hanno i baffi? Ma, in fondo, chi se ne frega?
Di fronte alla spudorata demenzialità di questo lungometraggio amatoriale, frutto del lavoro di Ramon Telopongo e della sua scalmanata gang, tutte queste domande non hanno alcun senso come la maggior parte delle divertenti scene a cui lo spettatore potrà assistere.
Ricalcando il classico canovaccio dell'eroe duro e puro che si rimette in gioco per allenare un giovane inesperto allo scontro con un abilissimo criminale, Telopongo confeziona una lunga serie di gag demenziali, alcune delle quali ben riuscite, affidate ad attori complici che danno vita a personaggi assurdi ed improbabili come i vestiti che indossano (l'abbigliamento di Padre Saronno è oltre!). Le battute si sprecano così come i tormentoni, vedi il leit-motiv "La tua tecnica è insufficiente!", frase che accompagna tutte le scene del ridicolo addestramento del giovane poliziotto, e lo spettatore viene piacevolmente coinvolto nella gioviale ilarità del succedersi quasi casuale degli eventi.
Ma Telopongo per allietare lo spettatore sfrutta anche alcuni dei "trucchi" classici del FilmBrutto: alternanza giorno-notte all'interno della stesso piano-sequenza, fedeltà assoluta al "buona la prima", nonostante spesso agli attori scappi spudoratamente da ridere, colonna sonora a tratti ultra-patetica con gli 883 a farla da padrone. Notevoli sono anche i siparietti danzanti e cantati che portano l'assurdità del lungometraggio a livelli ancora più notevoli, così come l'idea di inserire i contenuti extra a metà film, consistenti in una delirante presentazione della figura del regista da parte di un critico mentalmente deviato.
Fra un'assurdità e l'altra, personaggio dopo personaggio, si arriva dunque al tragicomico finale caratterizzato dall'epico duello fra il pene-flauto di McNamara ed il pene-carota del Migliore. Chi vincera? "Le notti non finiscono all'alba nella via"... e nemmeno la demenz(i)a(lità)!
Chiudiamo con un plauso generale a tutto lo staff con una nota di merito al commovente impegno profuso da tutti gli attori, che hanno sfidato il loro senso del pudore girando molte scene sotto gli occhi di allibiti passanti.

="McNamara1"="McNamara2"
="McNamara3"="McNamara4"