Nudo e selvaggio

Locandina

di Michele Massimo Tarantini (1985)

Autori della recensione: Marchiño

Nel 1985 Tarantini capisce che è già arrivato il momento di una retrospettiva di genere e ci propone, in questo divertente lungometraggio, un rutilante frullato di tematiche e situazioni care al cinema di serie B degli anni precedenti.
All’inizio l’atmosfera del film è piuttosto leggera, come sottolinea l’infantile colonna sonora, e vediamo Michael Sopkiw in forma smagliante nei panni di un simil-Terence Hill un po’ più sfigato ma comunque alle prese con scollacciatissime avventure sentimentali. Mentre si attende da un momento all’altro l’entrata in scena di Pippo Franco o Lino Banfi, il film vira improvvisamente su atmosfere cannibalesche: i personaggi, a causa di un telefonatissimo incidente aereo, si ritrovano nel bel mezzo della Valle dei Dinosauri, una inaccessibile zona della foresta Amazzonica territorio di una feroce tribù di cannibali. Il tentativo del gruppo di sfuggire ai cannibali, come sempre comparse semi nude col corpo dipinto a caso e costrette ad urlare come dei decerebrati eccitati, mieterà molte vittime e regalerà alcune gustose scene in linea con l’imperante estetica cannibal-jungla. La migliore è senza dubbio quella del corpo a corpo fra Sopkiw ed il frustrato reduce del Vietnam, che comincia in uno stagno infestato di piraña (il povero fotografo ci rimette prima una gamba e poi la vita...) per poi avere un inaspettato epilogo in un fiume enorme che “magicamente” compare come estuario del piccolo stagno: il fantoccio del corpo senza vita del reduce lanciato a tutta birra per le rapide rappresenta la degna conclusione di questo piano sequenza decisamente ottimo.
Quando poi tutto sembra già finito dopo appena un’ora di film, ecco che Nudo e selvaggio regala la seconda metamorfosi: i tre superstiti finiscono nelle grinfie di un losco smerciatore di smeraldi che li segrega nel suo lager insieme ai suoi schiavi per poter approfittare sessualmente delle due ragazze del gruppo. La pellicola assume così i connotati tipici della “fuga da campo di concentramento”, con Sopkiw che decide di trasformarsi in un supereroe immune alle pallottole per fuggire dal lager ed uccidere in modo ridicolmente teatrale il terribile China, regalando un piano sequenza assolutamente degno di nota (ovviamente i poveri schiavi di colore saranno adeguatamente fucilati per aver osato di tentare la fuga).
In definitiva Nudo e selvaggio, pur non proponendo assolutamente niente di originale, è un film godibilissimo che piacerà sia ai neofiti del Brutto sia a chi fa del b-movie il suo pane quotidiano.

Paese ITA
Attori principali Michael Sopkiw, Suzane Carvalho, Milton Morris, Andy Silas
Genere Azione
A chi è consigliato Un film decisamente per tutti i gusti
Se ti piace guarda anche Cannibal Ferox o un qualsiasi b-movie d'azione precedente il 1985
Reperibilità Bassa
Voto


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