Probabilmente è una delle prese per i fondelli più clamorose che il cinema patinato statunitense abbia mai concepito. Un film tirato via dall'inizio alla fine, approssimativo, infarcito di personaggi che più stereotipati non si può e scandito da eventi privati di ogni nesso di causa-effetto e concentrati nell'arco temporale di un giorno, quando invece, tralasciando l'aspetto della verosimilità, avrebbero avuto bisogno di almeno una settimana per svolgersi.
Fortunatamente il risultato non è così noioso come per altri film-tv creati per essere infarciti di pubblicità, visto il costante senso di ridicolo generato dalla velocità assurda con cui si svolgono gli altrettanto assurdi eventi, dagli stranianti e fulminei cambi di location (a volte anche all'interno della stessa scena) alle prodezze dei due enormi serpenti (digital graphics, of course), in grado di sparire in un batter d'occhio quando si trovano davanti alla preda per poi ricomparire istantaneamemente alle sue spalle. Tra l'altro i "maghi" degli effetti speciali non devono poi essersi sbattutti molto visto che i due serpentoni ci deliziano in un numero molto limitato di scene, nelle quali appaiono sempre di dimensioni diverse (e quando vengono osservati tramite la telecamera impiantata nella testa del boa sembrano veramente presi da un videogioco).
Ovviamente nella visione di questo miserabile lungometraggio l'incauto e maltrattato spettatore potrà godere dei più banali cliché del cinema di azione: personaggi spacconi che fanno una brutta fine, timidi scienziati che si improvvisano eroi, sprovveduti soldati che per fare di testa loro si fanno sterminare (c'è anche quello che muore bruciato!), idee bislacche che risolvono situazioni impossibili, adolescenti massacrati perché fanno sesso. Proprio l'eposodio dei due giovani puniti per le loro voglie libidinose regala però la scena più buffa, nella quale il tremendo pitone, senza che la ragazza se ne accorga, si mangia il ragazzo e si sostituisce a lui nell'esercizio di un cunnilingus.
In definitiva Boa vs python è un film assolutamente trascurabile ma almeno ha i pregi di non durare troppo e di non annoiare a morte, pur senza regalare scene degne del miglior cinema di serie B.
Paese | USA |
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Attori principali | David Hewlett, Jaime Bergman, Kirk B.R. Woller, Adam Kendrick |
Genere | Mostro |
A chi è consigliato | Per una visione infrasettimanale senza pretese |
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Reperibilità | Alta |
Voto |