Magma - Disastro infernale

Locandina (ma che c'entra col film?)

di Ian Gilmore (2006)

Autori della recensione: Marchiño

Più volte, e con alterni risultati da un punto di vista strettamente FilmBruttesco, si è tentato di individuare nei vulcani la causa della fine dell'umanità.
Questo recente Magma ha il pregio di mirare al bersaglio grosso proponendo la teoria "Exodus": secondo un vecchio scienziato, per anni ridicolizzato a causa delle sue teorie ed il suo non più fortunato allievo, un clamoroso eccesso di pressione nel nucleo della Terra sta per provocare il risveglio concatenato di tutti i vulcani inattivi, la cui conseguenza sarà una nuova era glaciale con la conseguente scomparsa del genere umano. L'unica soluzione consiste nel bombardare particolari, ed ovviamente non meglio individuati, punti della crosta terrestre oceanica per favorire la fuoriuscita del magma in punti meno pericolosi ed abbassare così "la pressione sanguigna della terra".
Il delirante concept fa immediatamente capire come questo lungometraggio sia stato pensato per stimolare il gasamento di tutti gli studenti di geologia Statunitensi, probabilmente frustrati per non vivere nella realtà situazioni così drammatiche che li renderebbero i protagonisti assoluti della salvezza del mondo, ma lo sviluppo della trama e degli eventi è talmente puerile ed approssimativo, lieto fine compreso, che alla fine l'unico obiettivo raggiunto è quello di ridicolizzare involontariamente tutta la categoria, coinvolgendo nella spirale di incompetenza tutte le forze armate ed, ovviamente, il Presidente stesso.
Ma al di là della patetica sceneggiatura il punto forte della pellicola risiede, con nostra fortuna, nelle scene nelle quali è la lava a fare la voce forte: l'uso della computer grafica, infatti, stavolta non penalizza le scene più trash, regalando invece momenti di pura esaltazione per l'esigente amante del B. Il primo piano sequenza regala subito due scene da manuale: un meraviglioso "tappeto computerizzato" di magma palesemente sovrapposto al girato "mangia" letteralmente un paio di vulcanologi mentre un terzo, in fuga disperata, finisce dentro una gigantesca teglia di pizza al taglio. Le scene in cui il "magma Photoshop" inghiotte la gente si sprecano ma la perla del film è rappresentata dalla pioggia di lapilli che investe la casa sulle pendici del monte Fuji dove il vecchio scienziato si è recato a morire: nelle inquadrature esterne c'è il finimondo ma nelle riprese interne dalla ampia porta finestra si nota evidentemente che non sta succedendo niente!
Un'eruzione dopo l'altra si giunge dunque al patetico finale nel quale i nostri eroi, che si badi bene sono un professore ed i suoi giovanissimi assistenti, in quattro e quattr'otto risolvono ogni problema facendo sparare due missili da un paio di sottomarini.
Decisamente un lungometraggio che alza la media dei FilmBrutti di recente produzione!

Paese USA
Attori principali Xander Berkeley, Amy Jo Johnson
Genere Catastrofico
A chi è consigliato Per sentir dire che il centro storico di Roma è stato distrutto dall'eruzione simultanea del Vesuvio e dell'Etna
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Reperibilità Alta
Voto


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