Inferno in diretta

Inferno in diretta

di Ruggero Deodato (1985)

Autori della recensione: Marchiño

Deodato riprende il discorso del filone “cannibalismo” insistendo sull’ambientazione a lui congeniale della foresta amazzonica reclutando ancora una volta una moltitudine di poveracci per impersonare le feroci popolazioni tribali. Ma stavolta sbaglia tutto.
Aveva a disposizione un attore che poteva dar vita al non-plus-ultra della violenza sanguinaria fine a sé stessa: un uomo totalmente glabro, dalla testa visibilmente deforme, capace di uno sguardo ferocemente satanico.
Deodato, però, dirige col freno a mano tirato ed invece di lasciare che tale belva compia la mattanza definitiva, suggellando il trionfo del “sadismo voyer”, si perde in una banale trama poliziesca in cui gli immancabili reporter di turno indagano su feroci omicidi legati al narcotraffico colombiano.
Vi potrete comunque consolare apprezzando la presenza di un giovane Eriq La Salle (il dottor Benton di E.R.) nell’insolito ruolo di losco informatore legato alla malavita, ed esultando all’improvvisa apparizione, quando ormai non ci si aspetta nessun colpo di scena, di Luca Barbareschi (ancora lui!), che interpreta un pilota di elicotteri della polizia (“Spara a quell’hijio de puta!” è la sua unica battuta degna di nota).

Paese ITA
Attori principali Luca Barbareschi, Eriq La Salle
Genere Azione
A chi è consigliato A chi non è stanco delle trasposizioni su celluloide delle pulsioni più sfrenate di Deodato
Se ti piace guarda anche Cannibal holocaust
Reperibilità Bassa
Voto


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