Sette monaci eretici bruciati per aver ceduto alle lusinghe di Satana. Sette speleologi che dopo sette secoli si infrattano nelle caverne che costituiscono il cimitero sotterraneo del monastero. Sette eretici che dovranno morire per mano degli spiriti dei monaci secondo la maledizione lanciata al momento della loro sepoltura. Sette migliaia di vecchie lire per girare tutto il film.
Siamo veramente al minimo storico del budget per il nostro Umberto Lenzi, che ci racconta il compimento della maledizione ambientando il tutto all'interno di una caverna nella quale un temerario speleologo si è inoltrato per battere il record di permanenza sotto terra. Quando il poveraccio comincia a dare di matto tormentato dalla presenza dei monaci, i suoi tre compagni, ai quali si uniscono due archeologi che passavano di lì per caso, scendono nella ampia e comoda caverna per tirarlo fuori andando così incontro ad una ineluttabile morte. I primi due a cadere, tra l'altro nelle scene migliori del film, sono i due archeologi: alla ragazza viene perentoriamente sfondato il cranio con una mazzata ben assestata (anche se non capiamo come faccia l'assassino a colpirla da dietro, visto che lei si è già girata e lo sta guardando in faccia), mentre al suo amico viene riservata una sorte più subdola poiché rimane intrappolato dentro una gabbia e viene trafitto ad un occhio da un marchingegno dotato di sette acuminati puntali.
I cinque superstiti si rendono ben presto conto di rappresentare i sette eretici da sacrificare (nessuno di loro è cattolico) e cercano quindi, fra paura e scetticismo, di uscire al più presto dalla grotta portando in salvo anche il recordman, gravemente ferito ad una gamba. A questo punto, però, il film cala nettamente di intensità ed è un continuo ripetersi di scene in cui i cinque speleologi, bloccati da una frana, si separano e si ricongiungono per deliranti discussioni sulla maledizione e sul numero sette, vero protagonista del film, mentre dai muri della grotta viene ogni tanto spruzzato del vapore, tanto per ricordare che siamo "alle porte dell'Inferno".
Con fatica si arriva alla scena finale nella quale sette soccorritori riescono ad aprire un varco nella frana: per i protagonisti è però in arrivo la doccia fredda, poiché i sette soccorritori sono in realtà i sette monaci che, riconosciuti per via dei sandali, si manifestano nel loro abito tradizionale (effetto-trasformazione delizioso!) e portano a definitivo compimento la diabolica profezia.
Ma non è ancora finita: sentendo il bisogno di un ulteriore colpo di scena Lenzi osa riproporre ancora, tre anni dopo Incubo sulla città contaminata, lo stratagemma del sogno che fa ripartire il film esattamente dalle stesse scene iniziali, lasciando presagire il destino funereo che spetterà agli speleologi.
Senza ritegno!
Paese | ITA |
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Attori principali | Barbara Cupisti, Pietro Genuardi, Lorenzo Majnoni, Giacomo Rossi Stuart |
Genere | Horror |
A chi è consigliato | Per i devoti di Lenzi |
Se ti piace guarda anche | Incubo sulla città contaminata |
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