Runaway virus

Locandina

di Jeff Bleckner (2000)

Autori della recensione: Marchiño

Maiali morti in Guatemala. Los Angeles è in pericolo.
A corto di idee per un nuovo film TV che predichi la tragica fine della Città degli Angeli (penso proprio che alla fine sopravvivrà a tutti questi menagrami), gli sceneggiatori decidono di riesumare il virus della Spagnola nel più sperduto e pacifico altopiano del Guatemala. Ma che c’entra Los Angeles?
Un laboratorio statale di controllo epidemiologico situato a Los Angeles (ah!) è preposto alla risoluzione di tutti i problemi sanitari del globo ed un dottore appena tornato dall’Africa viene spedito (tempo di volo effettivo: 5 minuti) nel paesello dove sono morti maiali, polli ed un povero bambino. Il prode dottore prende immediatamente il controllo della situazione senza che nessuna autorità locale dica pio ed interagendo con la piccola comunità locale neanche fosse amico di tutti, riuscendo a mettere in quarantena tutti coloro che hanno contratto questa micidiale influenza. Di tutta questa gente non sapremo più niente perché a noi ci frega solo di Los Angeles. Si scopre infatti che la sorella del bambino, probabilmente infetta, sta tentando il viaggio della speranza per raggiungere il fidanzato che lavora, ohibò, proprio in questa sfortunata città.
La ragazza scala vertiginosamente i vertici delle classifiche dei most wanted della CIA ed intraprende un viaggio da incubo verso gli Stati Uniti, facendosi praticamente tutto il Messico a piedi e lasciando dietro di sé una scia di cadaveri degna di un serial killer. In pratica chi la incontra muore nel giro di cinque minuti mentre lei continua imperterrita a tossicchiare ed a camminare per coronare il suo sogno di felicità.
Nel frattempo, in una situazione di vuoto di potere che fa spavento, a rintracciare la ragazza non ci pensa certo la polizia ma il nostro dottore, mentre la sua collega decide di recarsi in Siberia per riesumare i cadaveri di cinque minatori morti di Spagnola perché il virus potrebbe essere ancora attivo nelle salme: questa è l’unica speranza per salvare Los Angeles.
In un delirio spazio-temporale sempre più esagerato, con gente che va dal Guatemala alla Siberia in nave in tre ore scarse, mentre la fuggitiva si avvicina sempre più al confine statunitense, si deve anche convincere cinque papi ortodossi a concedere il permesso per la riesumazione... ed ovviamente devono fare tutto, ancora una volta, i due dottori.
Risolta questa spinosa controversia diplomatica con il classico discorsetto patetico, ecco che i nostri eroi in camice possono dissotterrare il cadavere mummificato, perforarlo con un utensile da boy-scout, estrarre il virus, portarlo al laboratorio (di Los Angeles, ovvio) e far produrre il vaccino: il tutto accade nel giro di poche ore.
Lavoro finito per i dottori? Non ancora. I nostri eroi devono infatti vaccinare tutta la città e scovare la ragazza: la troveranno in una chiesa appena in tempo per salvarla da morte certa garantendo così l'happy-end nazional-popolare (poco importa, infatti, se tutto il Messico fosse stato contagiato...).
Vi state chiedendo perché ci si dilunghi così tanto sulla trama? Semplice: la messa in scena di questo canovaccio, peraltro scontato e tremendamente approssimativo, è il niente. Componente action sotto lo zero, nessuna concessione al truculento, personaggi-stereotipi tutti buoni bravi e belli, dialoghi da recita parrocchiale: questa delizia è immancabilmente condita da innumerevoli stacchi in dissolvenza per introdurre gli spot, che sicuramente saranno stati più frizzanti di questa pellicola veramente inutile.
È difficile, purtroppo, ottenere di più da questi disaster-movie formato famiglia...

Paese USA
Attori principali Paige Turco, Jason Beghe, Kennet Mars
Genere Catastrofico
A chi è consigliato Per chi soffre di ipocondria... vi passerà...
Se ti piace guarda anche Il ciclo Alta Tensione di Canale 5
Reperibilità Disponibile anche in DVD
Voto


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