Lasko - Il treno della morte

Locandina

di Diethard Kuster (2005)

Autori della recensione: BT_Ettore

Ovvero: il braccio violento della curia.
In una cattolicissima Germania a fare da palcoscenico, una mammina disperata e (non proprio) inconsolabile lotta contro le compagnie assicurative che non finanziano le cure al figlioletto in fin di vita, unico bambino cinematografico non saccente e stronzo ma comunque rompicoglioni. Su consiglio dell'assicuratore (che ancora si frega le mani) e del magnanimo prete, la seducente mammina prende il pargolo per la collottola e lo carica su un treno diretto a Lourdes, dove il papa è in visita pastorale per un miracolo assicurato.
Tutto è bene quel che finisce bene, non fosse per dei terribili (doppio senso) terroristi (l'Imothep de La mummia, che ha conservato da allora la stessa espressione, la cattiva sexy più morigerata mai vista e due tizi inutili di cui uno farebbe il verso a Il codice da Vinci) che minacciano con un virus letale le vite, ma non le anime, dei poveri pellegrini inframezzando tripudi di botti insensati per lo più a base di elicotteri.
A quale santo votarsi? Ma al buon Lasko, monaco guerriero dal cuore d'oro e il cervello lento, che fuggendo un tragico passato cerca la pace imparando le arti marziali in un monastero mitteleuropeo e scopre di appartenere suo malgrado al "Pugnus Dei", braccio armato dell'Opus Dei dal suddetto Il codice da Vinci. Con il crescendo dell'azione il nostro Lasko incalzerà i nemici del bene destreggiandosi abilmente tra la disarmante stupidità del bambino e la smaccata voglia di dare una botta all'ammiccante mammina.
Film altamente didascalico.

Paese GER
Attori principali Arnold Vosloo, Mathis Landwer
Genere Azione
A chi è consigliato per ferventi cattolici
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Reperibilità Disponibile in DVD
Voto


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