Night of the lepus

Locandina

di William F. Claxton (1972)

Autori della recensione: Dal forum: Ilpiero, Marchiño

Texas, anni '70. Un'enorme invasione di conigli minaccia le coltivazioni di un contadino che disperato cerca un modo di salvare il raccolto. In un paese in cui tutte le mattine i cowboy pregano Dio per avere un bersaglio mobile la soluzione al problema sembra ovvia ma il nostro astuto contadino, colto da un improvviso attacco di ecologismo, decide di scartare sia il metodo più banale (piombo a volontà) che l'utilizzo del veleno, rivolgendosi invece ad un professore universitario per combattere l'esplosione demografica dei pacioccosi roditori.
La trovata geniale, essendo tutti i personaggi ecologisti, consiste nel contagiare i conigli con un virus letale e lasciare che, chiavando un po' tutti con tutti, le bestiole si sterminino da sé.
Tutti gli esperimenti genetici (com'è arcinoto, ma allora erano gli anni '70) portano alla creazione di una razza di predatori assetati di sangue umano, in questo caso particolare dei coniglioni giganti che si muovono di notte in mandrie di migliaia (nel senso di decine) di esemplari alla ricerca di esseri umani da sgranocchiare con i loro enormi incisivi (probabilmente scambiandoli per carote giganti, non è del tutto chiaro).
Il film si guarda per molti motivi, primo fra tutti l'ilarità che provocano le scene in cui i conigli “giganti” aggrediscono le persone. Gli effetti speciali sono realizzati mettendo qualche coniglio in una scatola o su un plastico e filmandolo a rallentatore da qualche centimetro, realizzando dei terribili primi piani (accompagnati da musica inquietante) del simpatico leporide che si guarda placidamente intorno in cerca di qualche foglia di insalata e si chiede se suo cugino cucinato con le melanzane non sia più fortunato di lui.
Un grosso problema che i “tecnici” degli “effetti speciali” hanno dovuto risolvere è stato il verso dei coniglioni, infatti non essendo proprio animali chiassosi si è optato per sopperire alle mancanze di madre natura facendo ruggire il maschio alpha e facendo fare al branco il rumore del disco volante delle giostre.
Particolarmente esilaranti sono le astuzie adottate per far comparire contemporaneamente i conigli giganti e le persone: un paio di volte si ricorre al classico costume stile Gappa, mentre un altro paio di scene si contraddistingue per un disastroso pastiche di immagini sovrapposte l'una all'altra.
Meritevole il finale, nel quale assistiamo allo sterminio dei leporidi che decidono per il bene dell'umanità di andare a friggersi sui binari della ferrovia connessi opportunamente all'alta tensione generando un tripudio di scintille e scariche elettriche. Peccato invece per lo svolgimento del film in sé, appesantito dalle interminabili scene nelle quali i soliti tre conigli saltano di slancio un piccolo solco nel terreno, spacciato per un enorme dirupo.

Paese USA
Attori principali Stuart Withman, Janet Leigh, Rory Calhoun, DeForest Kelley
Genere Mostro
A chi è consigliato a chi è in trepidante attesa di Black sheep
Se ti piace guarda anche un coniglio che sbrana una mucca saltando da una scarpata non ti basta?
Reperibilità Bassa
Voto


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