The zero boys

Locandina

di Nico Mastorakis (1986)

Autori della recensione: Alex77

Siete sulla soglia dei trent'anni e lavorate ancora in un call center? All'università siete fuori corso da quando ne avevate venti? Le vostre ragazze si ostinano a non comprendere la vostra passione per il nandrolone e il tiro a segno dei lunapark?
Bene, se siete ancora in cerca del giusto riscatto, questo film vi mostrerà finalmente i tre grandi modelli dell'azione cinematografica da poter imitare a sollievo del vostro ego ormai vacillante.
Chi? Stallone, Schwarzenegger e Bruce Willis? No, quelli sono gli eroi inarrivabili per i quindicenni che devono affrontare la prima superiore... qui si parla di qualcuno che è partito da zero, gli zero boys!
Ovvero un gruppo di tre giovani sfigati dediti a ciò che, nella loro tristissima mentalità, è il motivo più appagante nell'essere in vita: diventare il miglior gruppo di giocatori di wargames dal vivo che esista.
Ed è questo il nodo gordiano che farà scaturire il racconto di questa pellicola, la finzione del gioco che diventerà realtà.
Difatti i tre eroi della domenica, una volta arrivati al loro obiettivo, potranno finalmente guardarsi in faccia e godersi il meritato weekend in un boschetto con la compagnia delle loro tre pupe.
Ma da lì in poi la loro sfrontatezza di yankees si dovrà misurare in una battaglia per la sopravvivenza vera, visto che senza farsi troppe domande (cosa che apparirà alquanto normale allo spettatore già dai primi minuti di dialogo dei personaggi) entreranno in una casa temporaneamente abbandonata e situata in mezzo al bosco; utilizzandola ovviamente per i loro comodi, in barba alle regole della civiltà, per divertirsi, fare sesso e tutte le altre cose per cui si muore di solito in questo tipo di film. Difatti il luogo si rivelerà solamente lo specchio per le allodole di due killer dediti a snuff movie e all'uccisione di tutte le imprudenti persone che cadono nella loro architettata trappola. Il film si protrarrà fra scene macchinose e dialoghi ridicoli e la trama non riuscirà mai a decollare veramente, come in tutta probabilità anche la vita dei protagonisti. Si andrà dalle improbabili trappole dei killer, tra l'altro armati di balestra e machete che visti nell'ombra potrebbero sembrare due personaggi di D&D, ad insensati sprechi di proiettili su oggetti inanimati.
In sostanza il film è di difficile collocazione perché nonostante le pretese d'azione e horror non vi sarà presente la componente splatter e canzonatoria di questi due generi, e di fatto è consigliabile la visione solamente a coloro che hanno ancora la pretesa di una seria vita da macho di bassa lega.
Altre idee malsane del regista daranno vita a: una ragazza che viene inspiegabilmente lasciata sola dal gruppo durante la fuga per poi essere raggiunta da uno dei killer solamente perché si doveva allacciare una scarpa! Uno dei killer, probabilmente allenato dall'apneista Umberto Pelizzari, che spara un dardo letteralmente da sott'acqua perforando la coscia di uno dei protagonisti...
E fra le scene più godibili ci sarà come sempre quella non voluta, quella del ragazzo capogruppo che a corsa verso una staccionata, in ridicolissimi calzoncini, lo si vedrà fare un maldestro scivolone in mezzo a fango e pioggia.

Paese USA
Attori principali Daniel Hirsch, Kelli Maroney, Nicole Rio, Tom Shell
Genere Azione
A chi è consigliato A chi crede che gli eroi d'azione hollywoodiani siano troppo inarrivabili
Se ti piace guarda anche La guerra laser in salagiochi
Reperibilità Disponibile in DVD (ma c'è da sbattersi per trovarlo)
Voto


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