Apocalisse a Frogtown

Locandina

di Donald G. Jackson e Robert J. Kizer (1988)

Autori della recensione: Marchiño

La guerra nucleare ha devastato il pianeta e reso la razza umana quasi del tutto sterile. Le poche donne fertili sono trattate dal governo come dee ed i pochi uomini in grado di ingravidarle sono una risorsa così importante al punto che al pluripregiudicato Sam Hell verrà ripulita la fedina penale se accetterà una fondamentale missione: liberare e mettere incinta una comitiva di ragazze fertili tratte prigioniere a Frogtown, la riserva dove sono stati confinati gli uomini-rana, prodotto delle mutazioni genetiche conseguenti alla guerra nucleare.
Il plot del film avrebbe tutti gli ingredienti per tradursi in un post-atomico coi fiocchi ma quando già assaporate epici scontri fra uomini e disgustosi mutanti in terre desolate dove i sopravvissuti mangiano polvere e lacrime, ecco che la delusione si farà strada in voi sin dalle prime battute del film. Apocalisse a Frogtown non è altro che un patetico teen-movie girato in maniera molto pulita e con piglio da commediola, che punta sull'estro del famoso wrestler Roddy Piper e su qualche paio di tette messe al vento quando non si sa come riempire il tempo.
La storia fa praticamente solo da sfondo al film, che si trascina per una mezz'ora abbondante su imbarazzanti scene "pruriginose" che vedono Roddy Piper alle prese con accoppiamenti forzati e mutandoni elettronici con tanto di sportellino automatico, per poi proseguire nella città di Frogtown in cui si sviluppa, per modo di dire, la parte avventurosa, che si conclude con la liberazione delle ragazze dalle grinfie del comandante Toty e con l'eliminazione del soldato traditore, acerrimo nemico di Hell.
Le cartoonesche teste-pupazzose degli esseri-rana certo non aiutano a migliorare l'atmosfera generale del film, che non offre praticamente niente che meriti di essere ricordato dallo spettatore FilmBruttista. Rimangono in mente, forse, alcune scene più imbarazzanti delle altre, come quella della "danza dei tre serpenti" (se decidete di vedere il film capirete cosa siano in realtà questi tre serpenti...) ed un paio di dialoghi in cui si cerca la battuta ad effetto per la gioia dei ragazzini ("Ehi Hell, ma tu non prendi mai niente sul serio?" "Una volta prendevo tutto seriamente, poi siamo tutti morti").
Quel che davvero resta è la netta sensazione che questo storyboard in mano ad un Castellari con la metà del budget a disposizione avrebbe probabilmente dato vita alla pietra miliare del post-atomico.

Paese USA
Attori principali Roddy Piper, William Smith, Sandahl Bergman, Julius LeFlore
Genere Altro
A chi è consigliato Per i vostri figli dodicenni
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Reperibilità Acquistabile in DVD
Voto


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