Sangraal, la spada di fuoco

Locandina

di Michele Massimo Tarantini (1982)

Autori della recensione: Ilpiero

In una terra cruda e ostile abitata da tribù di barbari che non si dedicano né alla pastorizia né all'agricoltura (ma neanche alla caccia, all'artigianato o al decoupage, non fanno proprio un cazzo) il malvagio Nanuk spadroneggia grazie ai favori della perversa dea del fuoco in topless, la quale in cambio di sacrifici umani di giovani e formose donzelle (favorite alla dea probabilmente perché indispettita delle più generose dimensioni delle altrui mammelle) insulta regolarmente il povero capo barbaro tacciandolo di incompetenza senza motivo altro che il proprio diletto.
A scuotere l'equilibrio del pacifico regno di terrore di Nanuk giungerà Sangraal (Peter McCoy, al secolo Pietro Torrisi), eroe con capello biondo riccio, muscolo perennemente teso e cervello da roditore, che a capo della propria tribù di esuli sconfigge in un'epica battaglia gli inutili sacerdoti gobbi di Nanuk e si unisce ad una popolazione locale promettendo una nuova era di pace e prosperità.
Il mattino seguente TUTTA la tribù locale viene sterminata dalla cavalleria di Nanuk (concludendo così l'era di pace e prosperità) mentre Sangraal, legato ad una croce, è costretto ad assistere all'uccisione di Lene, la propria amata compagna. Fortunatamente per lui Aki, la figlia del (fu) capovillaggio sopravvive alla strage con l'aiuto di un Orientale, lo libera e ricorda al prode guerriero che, tutto sommato, il mare è pieno di pesci e lei è interessata al suo.
Comincerà così un faticoso viaggio alla ricerca dell'oracolo (un signore di colore con un asciugamano in testa) che indirizzerà Sangraal verso una grotta contenente la classica arma sacra, indispensabile per sconfiggere le terribili armate di Nanuk (tra le cui fila oltre ai gobbi militano anche dei mostri orbi che difficilmente avrebbero la meglio in un corpo a corpo con una gallina).
Sangraal (non senza essersi fatto di nuovo catturare da alcuni uomini scimmia) giunge così alla grotta degli dei i quali, posti davanti alla triste verità di avere un idiota come prescelto, fanno lui dono della peggiore arma sacra mai forgiata da mano divina: una scomodissima mega balestra con finiture in pelo che il nostro non brillantissimo eroe userà come generico oggetto contundente.
È quindi il momento della sfida con Nanuk: quest'ultimo, ormai nella fase conclusiva della parabola che porta dal culturismo al ruolo governativo, pur difendendo (più o meno) il proprio onore soccombe lasciando così Sangraal dominatore assoluto della terra cruda e ostile di cui si faceva menzione alcune righe fa.
Solido film di genere barbaro che non deluderà sotto nessun punto di vista gli appassionati del muscolo gonfio in terra selvaggia, consigliato per i non infrequenti topless conditi da ridicole scene di combattimento e per una voce fuori campo veramente d'eccezione.

Paese ITA
Attori principali Peter McCoy, Anthony Freeman, Sabrina Siani, Yvonne Fraschetti, Hal Yamanouchi
Genere Azione
A chi è consigliato Per tutti i gusti: topos dell'uomo bruciato, costumi ridicoli, mutilazioni, combattimenti al limite dell'impossibile!
Se ti piace guarda anche I nuovi barbari (trasporta il concetto nel post-atomico)
Reperibilità Disponibile in DVD
Voto


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