Horror hospital

Locandina

di Anthony Balch (1973)

Autori della recensione: Marchiño

Jason, il clone britannico ante-litteram di Oliver Kahn, rimedia un paio di sonori cazzotti sul naso dopo aver innescato il litigio più futile della storia. Convinto dagli amici di essere un po' esaurito, l'aitante hippy si reca presso un'agenzia di viaggi specializzata in "vacanze per capelloni" e si fa buggerare come il più fesso degli sciocchi acquistando una vacanza-relax nel castello-clinica del dottor Storm. Giunto a destinazione insieme alla bella ed alquanto "facile" Judy, che si sta recando alla clinica per incontrare la sua unica zia vivente, Jason incontra gli altri ospiti del maniero, un gruppo di giovani capelloni che hanno già potuto usufruire del rivoluzionario trattamento benessere del dottor Storm: una sana lobomia totale!
Intuendo che anche per loro si sta mettendo piuttosto male, Jason e Judy tentano la fuga ma vengono agilmente messi sotto chiave dalle guardie-motociclisti del diabolico dottor Storm, deciso a non farsi sfuggire due prede così ghiotte. Grazie al tradimento del nano Frederick, (in)fedele e bizzarro maggiordomo del dottore, ed all'insperato aiuto di Abraham, altro hippy capitato alla clinica in cerca della fidanzata in fuga, Jason e Judy riusciranno a fuggire ed anche ad uccidere (forse) il dottor Storm, non prima però di aver scoperto il suo terribile segreto: il vecchio prof. risulta essere un uomo orrendamente sfigurato da terribili ustioni, che per poter continuare ad accoppiarsi con belle fanciulle è costretto a lobotomizzarle!
Questo horror d'annata non brilla certo per vivacità di azione o per brillantezza di intreccio ma si tiene su grazie a scene splatter abbastanza "stilose" ed al carisma del dottor Storm, tanto crudele e spietato nelle vesti di scienziato quanto esageratamente ridicolo nelle sue vere sembianze di allupato uomo-fango (il costume di scena lo fa sembrare un golem di terra sciolto piuttosto che la vittima di un terribile incendio). In mezzo a diverse scene fondamentalmente inutili, caratterizzate dall'incessante parlantina dei vari personaggi, godiamo dunque di vere e proprie chicche, a partire dall'auto del dottor Storm: equipaggiata di un'affilatissima lama sporgente ad altezza tallone, risulta essere incredibilmente un'infallibile arma decapitatrice dotata pure di sacco per raccogliere le teste mozzate.
Il personaggio più brillante della pellicola è sicuramente il nano Frederick, che fa da contraltare alle buffe e staticissime guardie vestite da biker con tanto di casco. Prima di sbattare mortalmente la testa contro una colonna, essendo stato scagliato a trenta metri di distanza da un biker, il prode servo ci regala un'ottima e letale accettata ad una guarda da posizione, direbbero i radiocronisti, impossibile, ed un meravigliso piano sequenza nel quale, battendo una serie inenarrabile di musate sul pavimento, usa come un panchetto i corpi narcotizzati di due guardie, che tentano con scarso successo di aiutarlo nell'impresa senza darlo a vedere. Senza eccessive sofferenze si giunge al finale nel quale assisteremo alla fine (ripeto, forse...) del dottor Storm, che ha come coda una delle scene più incomprensibili della storia.

Paese USA
Attori principali Michael Gough, Robin Askwith, Vanessa Shaw, Skip Martin
Genere Horror
A chi è consigliato Per chi ritiene gli splatter moderni troppo fracassoni
Se ti piace guarda anche Gli orrori del castello di Norimberga
Reperibilità Si trova in DVD
Voto


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