La creatura del cimitero

La frase E' vivo, ma non per molto si riferisce allo spettatore

di Ralph S. Singleton (1990)

Autori della recensione: Marchiño

Uomo avvisato, mezzo salvato.
Quando in un film si comincia fin dalla locandina a martellare sul fatto che è tratto da una novella di Stephen King si sa bene che le probabilità di andare incontro ad un FilmBrutto molto autopunitivo sono altissime. E questo La creatura del cimitero certo non sovverte le statistiche.
La banalità devastante della trama, l'inconsistenza dei personaggi e la voglia di spendere poco avvicinano pericolosamente questo lungometraggio all'idea platonica di inutilità. Non ci sono idee, spunti interessanti, battute da ricordare, scene splatter particolari, donne nude o una qualche scemenza qualsiasi che rendano questo prodotto degno di essere ricordato: l'unica cosa che conta è poter sbattere il nome di Stephen King nei titoli di testa, se poi il film non esiste fa lo stesso. È solo la voglia di punirsi fino all'estremo che può convincere lo spettatore a concludere la visione di questa porcheria il cui gradimento è inversamente proporzionale al numero di topi inquadrati dalla telecamera.
Già, topi. Che originalità! In una cittadina di buzzurri dove giunge per rifarsi una vita il solito uomo con l'anima in pena c'è una fabbrica sgangherata infestata dai ratti. La fabbrica è costruita sulle rovine di un vecchio mulino che a sua volta sorgeva accanto ad un cimitero decisamente abbandonato a sé stesso. Logico che i topi siano solo l'avanguardia di una cretura ben più malvagia e sanguinaria: un pipistrello-rinoceronte che il regista concederà di vedere quasi per intero solo alla fine. E come ricompensa è proprio poca cosa.
Gli agguati del mostro sono sempre solamente accennati, le morti sono annunciate e cadenzate come le ave Maria in un rosario, a parte quella del nero che riesce sorprendentemente a morire quasi per ultimo, e fra l'una e l'altra il film non concede nient'altro. L'unico personaggio degno di nota è il derattizzatore reduce di guerra, che dopo aver deliziato il pubblico col suo monologo da schizzato su topi e Vietcong morirà in maniera insensata con la testa schiacciata da un sarcofago di pietra.
E questo è tutto.
Statene alla larga!

Paese USA
Attori principali David Andrews, Kelly Wolf, Stephen Macht, Andrew Divoff, Vic Polizos
Genere Mostro
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Voto


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