La torre del male

di Jim O'Connolly (1972)

Autori della recensione: Marchiño

"Perché il dio fenicio continua ad uccidere?"
L'attesa della risposta alla domanda posta nella locandina è lunga e pesante, molto pesante. Ed ovviamente non c'è nessun dio fenicio, per non parlare di una setta che miete vittime, così come non c'è nessuna torre nel film ma un faro su un'isoletta al largo delle coste britanniche.
Su tale isola si recano alcuni archeologi ed un investigatore in seguito al ritrovamento dei cadaveri di due coppiette che si erano appartate per fare sesso prematrimoniale: visto che l'arma del delitto è un antico pugnale fenicio, più che l'accertamento della dinamica dei fatti interessa il ritrovamento di un eventuale tesoro. Ma il gruppo, distratto da gelosie sentimentali stile Beautiful, sull'isola trova una brutta sorpresa: il faro contiene un altro cadavere, quello in avanzatissimo stato di decomposizione della moglie del guardiano Saul, sparito nel nulla. La triste storia di questa famiglia ci viene rivelata dal marinaio che fa da guida alla comitiva, che del guardiano un po' squinternato è il fratello: il racconto, fatto a pizzichi e bocconi, intervallato da qualche flashback a volte stranianti ma poco soddisfacenti sulla morte violenta dei quattro ragazzi, occupa quasi tutto il film lasciando profonde ferite di noia nello spettatore.
Che però avrà modo di rifarsi quando finalmente il mostro, cioè il guardiano pazzo ridotto ormai allo stato di un cavernicolo minorato dopo la morte della moglie, aggredisce la ninfomane del gruppo, che per sfuggire non trova di meglio che gettarsi dalla cima del faro sfracellandosi sugli scogli nell'indifferenza generale. Il film decolla improvvisamente: il giovane Brom scopre il tesoro votivo del dio Baal nelle caverne dell'isola ma viene aggredito da una presenza misteriosa e viene trovato morto, con una falce piantata nel cranio, nel sarcofago ai piedi della statua del dio. Durante questo macabro ritrovamento il pazzo Saul riesce ad uccidere un altro archeologo con una mossa spezza-collo prima di essere abbattuto dall'investigatore.
Sembra finita ma a questo punto ecco il clamoroso colpo di scena: la misteriosa presenza che ha ucciso il giovane Brom fa fuori anche il marinaio, che però fa in tempo a riconoscerlo: è il figlio di Saul da tutti creduto morto! Questo essere informe, la cui testa è un enorme mascherone di cartapesta quasi totalmente privo di connotati, ruba la scena col suo incedere legnoso e tremante tentando di uccidere un'altra tipa, che per difendersi gli lancia contro una lanterna ad olio. Nonostante la lanterna colpisca evidentemente la porta di ingresso del faro, la testa di Michael, così si chiama lo sgorbio, prende improvvisamente fuoco, e poiché senza sapere né come né perché tutta l'isola è innaffiata di paraffina, divampa un incendio clamoroso che culmina con l'esplosione delle caverne e del faro.
Dunque alla fine la nostra curiosità sugli omicidi del dio fenicio è stata più o meno soddisfatta, non si capisce però perché sia stato necessario sopportare tutto il tedio precedente prima di giungere al dunque: se si voleva mettere in scena il mostro con la testa di cartapesta lo si poteva far entrare in azione ben prima e con risultati ben più esilaranti!

Paese UK
Attori principali Bryant Haliday, Jill Haworth, Mark Edwards, Jack Watson
Genere Horror
A chi è consigliato Ai fan di Voyager e delle teorie pseudo-storiche di Giacobbo
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Reperibilità DVD in edicola, cofanetto Horror collection gold
Voto


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