Nascosto sotto l'avventuroso pseudonimo di Joe Livingstone, il malvagio Godfrey Ho confeziona la sua personale versione di Robocop triturando in un'ora e mezza di puro delirio non-morti saltellanti, soldati corrotti, un brutto affare di droga e l'agente robot più ridicolo della storia.
Il marchio di Ho è evidente fin dall'inizio, anzi, è così impresso che non si capisce quanti film siano stati brutalmente frullati insieme (anche perché l'assenza di sottotitoli non ha affatto aiutato la comprensione - ma grazie agli amici del forum voi potrete vederli coi sottotitoli in italiano), ma questo è solo un insignificante dettaglio visto che la pellicola frastorna lo spettatore a tal punto che tutto sembra coesistere armoniosamente... più o meno...
La base del film è costituita come sempre da una storia di scazzottate e sparatorie fra Orientali, che sembrano contendersi un grosso giro di droga e come al solito non si sa chi sta dalla parte di chi, anche perché le comparse vengono riciclate una volta uccise e c'è uno che prima sta con una banda e poi diventa elemento fondamentale dell'altra. Come inserto speciale al posto dei consueti ninjà ci sono stavolta dei vampiri che tengono le braccia protese in avanti come i bambini che imitano gli zombi e saltellano come canguri atrofizzati: questi non-morti sono evocati e comandati da uno stregone che li fa apparire secondo necessità producendosi in ridicole mosse simil-Kung Fu. Questo stregone è così potente che riesce addirittura a far sposare un fantasma con un vampiro-zombi-scimmione assicurandosene le prestazioni, ma non può niente contro l'androide creato dall'esercito utilizzando il cadavere di un soldato caduto. Con un paio di saldature e due tre scariche elettriche ecco pronto il soldato perfetto: un povero tizio inglobato da un'imbarazzante tuta da astronauta che goffamente cerca di muoversi come un robot, fallendo miseramente il suo intento.
Tutto questo ben di Dio dà vita ad una delle migliori pellicole di Ho: ci sono scontri e combattimenti di ogni tipo, dai corpo a corpo a colpi di karate alle mitragliate, dalle bazookate alle prodezze dei non-morti, che sono in grado di ustionare a morte col fumo che fuoriesce dalle loro bocche e dalle maniche delle loro ridicole giacchette lise. Anche le ambientazioni sono molto variegate: si passa da oscuri fabbricati di Hong Kong alla giungla tropicale e Ho stavolta non si fa mancare nemmeno l'assalto ad un campo di prigionia simil viet-cong, tanto per far capire che se solo avesse voluto avrebbe potuto girare vietnam-movie coi controfiocchi.
Nota di merito per il trucco ed i costumi dei vampiri: il talento di Ho nel riciclare gli scarti e nel mettere in scena i maquillage più improbabili è secondo solo a quello di Bruno Mattei.
Le uniche pecche del lungometraggio sono forse l'assenza di una vera scena madre e la ripetitività un po' eccesiva ma i momenti da ricordare sono decisamente troppi per il breve spazio di una recensione.
Ho: non solo ninjà!
Paese | USA-HKG |
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Attori principali | Robin Mackay, Nian Watts, Harry Miles |
Genere | Azione |
A chi è consigliato | Per una variazione sul tema Godfrey Ho |
Se ti piace guarda anche | La saga Ninjà di Ho |
Reperibilità | Disponibile in DVD |
Voto |