Le vie del brutto sono infinite, o poco ci manca. Cercavo infatti un altro film dallo stesso titolo quando mi sono imbattuto in questo lavoro del 1980, e con il senno di poi è stato un colpo di fortuna, chiaramente dal punto di vista FilmBruttesco.
La trama: nella prima scena vediamo una bambina bionda che si alza la notte per cercare la mamma, che trova nell'altra stanza intenta a strombazzare allegramente con il fidanzato o qualcosa del genere, comunque non il marito. La piccola rimane piuttosto stranita della cosa (e ti credo!) tanto che nella scena successiva i 3 sono in auto, questo fidanzato tocca la coscia della madre con una mano (oh, un attimo di contegno, ci sono dei minori sul sedile posteriore!), la bambina allunga il braccio per fermarlo e la cosa ovviamente provoca un incidente mortale in cui la madre viene sbattuta fuori dall'auto e muore per un taglio alla gola con i vetri del parabrezza.
Anni dopo, quando ormai la bimba ha una ventina d'anni, chiaramente non ha superato la cosa e sogna (o ha visioni, non si capisce) ricorrenti di due cose: gente che si accoppia e cocci di vetro!
La vediamo quindi intenta a sostenere un provino per una compagnia teatrale, dove conosce subito il futuro fidanzato, per l'occasione doppiato da quello che sembra un ragazzino balbuziente che prova a imitare un accento vagamente sardo.
Hanno inizio, all'interno della compagnia e del mondo del teatro, omicidi su omicidi in serie, tutti uguali: l'assassino prima rompe un vetro e poi prende un frammento che immancabilmente ogni volta avrà la forma perfetta per tagliare, nemmeno fosse un'arma in dotazione alle forze speciali, e fare fuori gente nuda. Del killer si vede solo la mano che per far partire i fendenti prende una rincorsa assurda dall'alto, e scende in linea retta, stile Chucky la bambola assassina, avete presente?
Tra un omicidio e una rappresentazione la cosa si trascina avanti stancamente, unica eccezione il critico teatrale viscido e cinico, dichiaratamente gay ma che fa una palpeggiata di tetta pazzesca alla nostra protagonista senza che se ne capisca il motivo. Alla fine si scopre quello che chiunque avrebbe intuito anche dopo 5 minuti, ovvero che... lascio il dubbio al detective che è in voi.
FilmBrutto a metà tra il divertente e l'autopunitivo, forse più proteso verso questa ultima categoria; non ci sono nemmeno citazioni trash degne di nota, l'unica è la frase di una delle attrici quando si accorge che inizia a tirare una brutta aria: "la compagnia... è iellata!".
Curiosità: è stato il primo film australiano a usare la tecnica della steadycam, eppure a detta del regista il risultato sarebbe dovuto essere molto migliore (e se lo dice lui...).
Paese | AUS |
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Attori principali | Jenny Neumann, Gary Sweet, Nina Landis |
Genere | Horror |
A chi è consigliato | Agli amanti del thriller brutto, lento e prevedibile |
Se ti piace guarda anche | Qualsiasi film horror/thriller ambientato nel mondo del teatro |
Reperibilità | Bassa |
Voto |