È possibile modificare le dimensioni spazio-temporali?
È possibile cambiare il corso del nostro destino in relazione ad altre realtà parallele?
Esiste una figura della fisica quantista dal nome di ipercubo?
Era così necessario dare un seguito ad un film che traeva unico vanto dalla sua originalità, generando una specie di insignificante B-movie?
Tutti dubbi che il film in questione solleva nel pubblico senza però riuscire ad eludere il vero fine per il quale è stato concepito: dimostrare che è fisicamente possibile condensare il vuoto in una pellicola cinematografica.
Per la cronaca, un gruppo di persone di varia estrazione sociale vaga all'interno di stanze tipo Space Shuttle, non si capisce bene che cazzo succede finché non si inizia a parlare di fisica quantistica e di formule matematiche (non si capisce un cazzo lo stesso, ma almeno si parla di qualcosa); poi la gente inizia a morire inghiottita da costruzioni geometriche volanti (geniale...).
Si iniziano a farneticare frasi sconfusionate sullo spazio-tempo e sulla possibilità di essere tutti coinvolti in un insensato esperimento ad opera di un hacker, hacker che poi si scopre essere una di loro (per renderla meno prevedibile è donna, cieca e di colore).
Poi il niente; la struttura collassa nel niente insieme al film, alla protagonista e ai soldi che abbiamo pagato per il biglietto sperando in un esilarante B-movie.
Paese | USA |
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Attori principali | Matthew Ferguson, Kari Matchett |
Genere | Fantascienza |
A chi è consigliato | A chi ha paura di essere risucchiato dal libro di Analisi matematica. |
Se ti piace guarda anche | La televisione spenta. |
Reperibilità | Altissima |
Voto |