Riki Oh - The story of Ricky

La locandina!

di Ngai Kai Lam (1991)

Autori della recensione: Il Frusta e Marchino

Riki Oh è un meraviglioso lungometraggio di arti marziali le cui vicende si svolgono interamente, tranne qualche isolato flash-back, in un super carcere cinese. L’ambientazione temporale è quella di un imprecisato futuro nel quale ormai le megacorporazioni hanno assoggettato i governi e privatizzato gli istituti di pena rendendoli grandi catene in franchising, informazione del tutto futile alla comprensione della trama.
Assisteremo quindi, rapiti in un’estasi ebete, a violentissimi combattimenti fra detenuti nei quali il nostro eroe, Ricky Oh, sconfiggerà uno ad uno i terribili membri della Gang of Four, spietato gruppo di esperti di arti marziali che proteggono il malvagio direttore del carcere ed il suo spregevole secondo, un buzzone con l’occhio di vetro (nel quale tiene delle mentine) e l’uncino. Il punto forte di questa pellicola è la fortissima componente splatter, altamente inusuale per un film di Kung Fu, ma che saprà regalare momenti ai vertici assoluti della filmografia di serie B.
L’esplosiva potenza dei colpi di Ricky non risparmia niente e nessuno! Vedrete esplodere teste come se fossero cocomeri, sfondamenti di torace, ventre e cranio, una mandibola completamente disintegrata, occhi infilzati, interiora divelte e fratture multiple agli arti, nasi asportati da pialle da falegname, teste aperte a metà con un solo colpo di mano; il tutto realizzato con meravigliosi pupazzi di gomma (tra l’altro anche somiglianti agli attori) e condito da ettolitri di sangue-marmellata. Certamente il film non offre nient'altro che combattimenti ma gli atti di violenza gratuita e le fatality splatter interverranno con cadenze più che ottimizzate cosicché lo spettatore non risulterà mai annoiato dagli inutili dialoghi previsti comunque dall’esile e ridicola sceneggiatura (tenete conto che il film è stato visionato in cinese, con sottotitoli in italiano grazie agli amici del forum).
Altre chicche allietano, in ogni caso, lo spettatore: la scena che racconta la morte della ragazza di Ricky (la vedremo gettarsi a corpo morto da un palazzo per sfuggire a dei bruti), le mosse fulminee dell’effeminato e spietato Huang Chang, l’episodio principe della radiografia che inquadra un cranio devastato da un impressionante pugno al volto ed infine gli esilaranti flashback che sintetizzano l’addestramento di Ricky (in cui vedremo il giovane rompere delle stele di granito con la semplice potenza del muscolo pettorale).
E quando crederete di essere finalmente appagati da cotanta violenza splatterosa, il duello finale vi sorprenderà con l’incredibile trasformazione del direttore in un erculeo e potentissimo megapupazzo di gomma (RI-DI-CO-LO!) che precede l’apoteosi finale: Ricky che sfonda le mura del carcere con il più potente dei suoi pugni (addirittura fiammeggiante!).
Capolavoro!

Paese CHN
Attori principali Fan Siu Wong, Fan Mui Sang, Cheng Chuen Yam
Genere [S]Cult
A chi è consigliato A coloro con lo stomaco capace di resistere alla visione di un ventre aperto da un pugno
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Reperibilità minima
Voto


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