Questo film è una perla. Lo si capisce dalla prima inquadratura, che propone un povero zombie che viene tagliato in due dalla affilatissima lama di un cazzutissimo samurai dalla pettinatura ridicola. Il balletto di squartamenti vari viene interrotto improvvisamente da un enigmatico monaco che trancia in due il protagonista e rimanda a un logo del film spudoratamente copiato da Mortal kombat.
Lo spazio tempo ci porta direttamente al presente, con due ricercati che devono incontrare dei contatti Yakuza per completare la loro ridicola evasione (2 minuti netti di corsa in una foresta e capitomboli vari senza un cazzo di dialogo o di spiegazione da chi -o cosa- i suddetti stiano scappando). Arrivati infine al luogo dell'appuntamento compaiono gli Yakuza in questione, che vengono fuori in un numero nettamente superiore a quanti la scassatissima macchina (che il regista, sotto dosi evidenti di psicofarmaci, cerca di convincerci sia di lusso) ne possa contenere, e portano il campionario umano del film a un livello decisamente più trash. Parte quindi un lungo quanto inutile scambio di patetici dialoghi che hanno il solo effetto di annoiare lo spettatore e ridurlo al limite del sonno.
Probabilmente vi aspetterete che il film continui così senza eventi degni di nota per due ore, conquistandosi dunque un altissimo voto come Z-movie dove l'intro non c'entra un cavolo con il resto del film.
Invece no.
Ad un certo punto, nel bel mezzo del suddetto dialogo senza alcun senso, compare una ragazza, il protagonista spara un gesto plastico al limite di Matrix reloaded e spara a uno dei cattivi che rinasce come zombie e inizia a seminare il panico. Da qui il film prende vita, il regista in pieno delirio da droga pesante inizia a mettere un po' tutto il possibile in unico film creando un giocattolone composto da evidenti richiami continui a qualsiasi film mai prodotto condito da livelli di mattanza ai limiti del ridicolo. Vedrete veramente di tutto: teste che volano, sbudellamenti vari, demoni, spade da samurai, pistolettate, corpi rianimati e acrobazie che non tengono conto della legge di gravità vi terranno inchiodati allo schermo fino ai titoli di coda. Inutile quindi cercare una qualche caratterizzazione dei personaggi o di capire la trama (che risulta di 5 righe nette). Kitamura (capace di film del calibro di Azumi) sforna un intenzionale omaggio alla cinematografia B degli anni '70 seguendo la sua ottica per cui ogni scontro deve essere il più irreale e pacchiano possibile, con un manipolo di attori (10/12 in tutto) senza alcuna preparazione fisica (il merito delle scene è tutto del coreografo e delle particolari inquadrature) e con un budget ridicolo. Il tutto proponendo una sola locazione (la foresta) per ben due ore.
Paese | JPN |
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Attori principali | Tak Sakaguchi, Hideo Sakaki, Chieko Misaka |
Genere | [S]Cult |
A chi è consigliato | Al neofita del trash che vuole avvicinarsi al genere con un film “leggero”... |
Se ti piace guarda anche | Princess Blade ( che però è estremamente più autopunitivo) |
Reperibilità | Disponibile in DVD |
Voto |