L'Italianissimo Sergio Martino propone questo clone di Terminator girato, come richiesto dalle esigenze dell'epoca, interamente in America.
L'impatto iniziale del film è fortemente trash, ambientato com'è nella periferia disastrata e sporchissima di una metropoli statunitense nella quale un vecchio leader ambientalista, cieco e paralitico, porta avanti la sua battaglia contro la potente industria che inquina a dismisura uccidendo la gente. Martino in questo caso riesce benissimo a dipingere il degrado della società e della città girando le scene iniziali fra capannoni sudici e semidistrutti, separati solo da strade-pattumiera sulle quali giacciono addirittura cadaveri messi lì a caso (?).
In questo contesto socialmente disarmante fa la sua comparsa Paco, cyborg con arti di acciaio e forza sovraumana costruito per conto del malvagio capo-industriale per fare fuori il vecchio. Al momento di colpire duro, però, Paco ha un rimorso di coscienza e non affonda la sua doppia manata incrociata a sufficienza, ferendo solamente il suo obiettivo. Comincia così la fuga del cyborg, inseguito dai suoi stessi creatori per evitare che riveli a chicchessia la sua vera natura: il film assume quindi il classico canovaccio della caccia all'uomo nella quale l'eroe, pentito della sua malvagità indotta, sarà aiutato solo dalla pollastrella di turno.
La pellicola però non decolla come ci si aspetterebbe e non si verifica la solenne dimostrazione di violenza che lo spettatore esige dal forzuto cyborg, nonostante la presenza di un cattivo carismatico come George Eastman, estremamente convincente nella sua parte di camionista grezzo e vendicativo (la star assoluta del film!), alla quale fa da contraltare la semi-deficienza mentale che l'attore protagonista sembra palesare. Fra omicidi in stile mafioso da parte dei cattivi alla ricerca del cyborg, patetiche gare di braccio di ferro fra camionisti decerebrati e la copiatissima scena del cyborg che si apre un braccio per mostrarne i meccanismi robotici, si arriva finalmente alla scena quasi delirante del corpo a corpo con il cyborg donna, che farà la gioia dello spettatore con le sue movenze scattose ed isteriche.
Il finale patetico con il cyborg accerchiato dalla polizia che scopre, dopo aver fatto fuori tutti i cattivi, di avere un cervello bionico dubitando di essere mai stato un tempo umano al 100%, riporta un po' il film sul binario pieno del b-movie, troncandosi amaramente su questa amletica questione.
In definitiva Hands of steel (tra l'altro il titolo italiano non è affatto attinente al contenuto della pellicola) è un film abbastanza godibile ravvivato com'è dalla verve di Eastman, ma lascia un po' l'amaro in bocca perché il soggetto faceva presagire ben altri livelli di trashosità involontaria.
Questo film purtroppo è stato segnato da una bruttissima tragedia: "Ultimo film dell'attore Claudio Cassinelli, morto in un incidente durante le riprese: l'elicottero su cui viaggiava si è schiantato contro un ponte. In fase di montaggio il suo ruolo è stato quasi totalmente soppresso" (fonte).
Paese | ITA |
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Attori principali | Daniel Green, George Eastman, John Saxon, Claudio Cassinelli, Janet Agren |
Genere | Azione |
A chi è consigliato | Ai fan di Montefiori (Eastman superstar!) |
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Reperibilità | |
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