Alien predators

Locandina

di Deran Sarafian (1985)

Autori della recensione: Marchiño

Questo lungometraggio, girato come ben si capisce dal titolo sull'onda lunga del successo di Alien, sicuramente non lascerà scontenti i feticisti del FilmBrutto ma creerà problemi al neofita per il frequente scadimento dell'atmosfera verso il teen-movie.
L'inizio è allucinante: un elicottero della Nasa, che si presume abbia fatto la traversata atlantica, atterra a Duarte, in Spagna, e strani uomini in tuta bianca e casco da motociclista si avvicinano alla carcassa di una non meglio precisata astronave, mentre nella campagna circostante le mucche si autoputrefanno misteriosamente. Cinque anni dopo tre ragazzi Americani, in vacanza con camper e dune buggy annessa arrivano a Duarte, e rimarranno invischiati nella tragicomica situazione del paese in cui gli abitanti (se ne vedono due o tre in tutto il film) sono in preda ad una strana follia zombica. La realtà è che, come spiega un vecchio scienziato della Nasa arrivato sul posto perché chiamato da un investigatore, dei microbi alieni parassiti atterrati sulla Terra infestano chiunque si fermi a Duarte, conducendo i malcapitati alla follia ed alla morte entro 48 ore.
Questa trama interessante, che poteva essere sviluppata puntando sulla violenza splatterosa, viene però annacquata dalle numerose scene pateticamente adolescenziali che vedono protagonisti i tre ragazzi (due ragazzi ed una lei), sentimentalmente coinvolti in un abbozzo di triangolo amoroso. Ma in mezzo a questo mielismo non mancano le scene interessanti, che coincidono con gli incontri dei quattro sventurati (ai ragazzi si unirà il vecchio, che più che uno scienziato sembra uno dei vecchietti che giocano allegramente a bocce nel parco dietro casa mia) con i folli abitanti di Duarte, o, per meglio dire, con i loro automezzi: notevole il camion enorme che insegue chiunque per schiacciarlo senza pietà (la fine che farà il commesso con la maschera di porcellana) e sopra le righe la scarcassata auto bianca che riesce a spingere di violenza una jeep in frenata contro un muro, buttandolo giù come se fosse Lego.
Ma la parte del leone nel film la fa sicuramente la base della Nasa a 5 livelli in stile astronave di 2001 - Odissea nello spazio situata sotto un vecchio rudere: è qui che uno dei ragazzi farà un primo fugace incontro con un alieno nella sua forma adulta riuscendo poi a fuggire mentre la base si sta autodistruggendo inspiegabilmente, ed è qui che accade un vero e proprio miracolo. Infatti in una delle scene iniziali l'investigatore, in preda alla demenza per la consapevolezza di essere stato contagiato, riesce ad uccidersi sparandosi alla tempia schizzando il sangue in direzione frontale e poi a prendere la mira sparando alla centralina elettrica dell'illuminazione!
E quando ormai, dopo che dei caccia americani sono intervenuti bonificando la zona con il napalm come fossero tranquillamente a casa propria, lo spettatore ha perso ogni speranza di vedere la forma compiuta dell'alieno parassita, ecco che il rachitico ragnone si manifesta uscendo di prepotenza dal corpo di un benzinaio facendogli esplodere la testa con nostra somma gioia.
Fa da trait d'union per il film un ridicolo effetto sonoro, somigliante al rumore della merda squacquera, che sottolinea l'azione putrescente del microbo alieno all'interno dei corpi e nell'ambiente.

Paese USA
Attori principali Dennis Christopher, Martin Hewitt, Lynn-Holly Johnson
Genere Fantascienza
A chi è consigliato Sconsigliato solo ai neofiti del brutto
Se ti piace guarda anche Transformer
Reperibilità Bassa
Voto


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