Le notti erotiche dei morti viventi

Locandina

di Joe D'Amato (1980)

Autori della recensione: Marchiño

Nell'originale tentativo di miscelare il porno all'elemento zombie, Joe D'Amato realizza questo pesissimo lungometraggio dal titolo oltremodo mendace.
Non assistiamo infatti a lascivi incontri sessuali fra libidinosi non-morti ma ad un classico canovaccio "zombie su isola deserta" diluito da scene hard alquanto imbarazzanti e girate coi piedi.
La storia è alquanto semplice: un architetto dedito al lusso ed alle belle donne deve recarsi sulla disabitata Isola del Gatto per i rilevamenti finali al fine di costruirvi un grande complesso turistico. Il solo che acconsenta di accompagnarlo è il rude Larry, interpretato dal solito eccellente Eastman, incurante della leggenda che narra di zombie invocati da un gatto che infestano l'isola, dalla quale nessuno è mai tornato vivo.
La prima parte del film è pressoché dedicata alle scene porno, delle quali il protagonista assoluto (ed anche un po' moscetto) è il ricco architetto; fortunatamente Eastman non si presta a scene hard complete ma è coinvolto nella più ridicola, nella quale una discinta indigena apre una bottiglia di champagne avvalendosi solo del suo utero (e dopo il botto, il tappo neanche esce fuori...).
Il film acquista interesse quando l'elemento horror viene portato in primo piano: Larry l'architetto e la di lui "ragazza" si recano finalmente sull'Isola del Gatto, dove incontrano uno strano vecchio ed una misteriosa ragazza che tentano invano di dissuaderli dal profanare l'isola. Ma l'avidità ed il desiderio di possedere la bella isolana firmano la condanna dei tre che, intrappolati sull'isola, saranno sempre più in balia dei non-morti. Le apparizioni degli zombi sono magnifiche: guidati dagli infernali miagolii gutturali del gatto, indigeni con la faccia pitturata a caso e coperti di stracci emergono dalle sabbie (rischiando presumibilmente il soffocamento) e si muovono catatonici come mai forse si era visto.
Il finale è ad altissimo contenuto trash: la bella indigena, fingendo di voler saziare le voglie dell'architetto con una fellatio, regala la scena migliore del film strappando con un morso il di lui augello (trasformatosi ovviamente in una bella salsiccia o qualcosa di simile), mentre Larry e la ragazza sono asserragliati in una baracca tentando di resistere all'assalto degli zombie. Qui D'Amato spinge sull'acceleratore e ci concede ottime chicche quali teste mozzate di netto a zombie-manichini, il topos dello zombie bruciato (ben due!) ed una scena di morphing nella quale una statuetta si trasforma nel gatto cadendo a terra.
Chiudiamo con l'ennesimo plauso a George Eastman, sempre a suo agio nella parte ed addirittura strepitoso nella recitazione quando il suo personaggio, salvatosi inspiegabilmente ma ormai completamente fuori di testa, è internato in un manicomio.

Paese ITA
Attori principali George Eastman, Dirce Funari, Laura Gemser, Mark Shannon
Genere Horror
A chi è consigliato Per feticisti zombie o per maniaci della sexploitation
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Reperibilità Bassa
Voto


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