Al macabro banchetto dei film cannibali non poteva certo mancare Sergio Martino, che per il suo La montagna del dio cannibale si avvale addirittura della Bond girl Ursula Andress come attrice protagonista.
La storia vede una donna, la Andress appunto, recarsi col fratello in Nuova Guinea alla ricerca del marito scienziato di cui non si hanno tracce da mesi. Un caro amico dello scomparso, Foster, suggerisce di cercarlo su una misteriosa isola ed in quattro e quattr'otto organizzano una spedizione clandestina (la polizia del luogo non è affatto d'accordo) aiutati dai servi indigeni di Foster. Ognuno dei tre sembra però avere un motivo segreto per andare sull'isola e scalarne la montagna del dio cannibale, cosa che crea subito attriti nel gruppo, inoltre la truppa viene da subito attaccata da strani indigeni dipinti di bianco e col volto coperto da una strana maschera: si tratta del popolo dei Puka, una tribù di feroci cannibali che si credeva ormai estinta.
Anche se Martino dirige a due all'ora ed alcuni piani sequenza riempiti di inutili discussioni sono alquanto pesanti, il lungometraggio resta godibile grazie a questo alone di mistero che aleggia sui personaggi e soprattutto grazie a numerose scene truculente che vedono come protagonisti soli animali, vedasi ad esempio la scimmietta ingoiata da un'anaconda, animali e uomini, per esempio il servo indigeno al quale un enorme e finto coccodrillo stacca di netto un braccio, cannibali ed indigeni, come la scena in cui il servo sosia del calciatore Lulù Oliveira viene decapitato con un'accettata ben assestata dal Puka mascherato.
Per la gioa dello spettatore, però, Martino decide di regalare il meglio di sé quando, una volta raggiunto il vero obiettivo della missione, cioè la miniera di uranio che lo scomparso scienziato aveva trovato sulla montagna, i Puka catturano i tre superstiti della missione (Foster è già morto durante la scalata, lasciato scivolare lungo le rapide del fiume generendo un meraviglioso effetto-Taboga, ma alla truppa si era aggiunto un medico missionario).
La degenerazione è totale: Ursula Andress incoronata come una dea Azteca, un Puka evirato dal capo-tribù per aver tentato di violentarla, il Puka nano che muore malissimo con il cranio sfondato contro una roccia ed una clamorosa ed ingiustificata orgia nella quale oltre ad un rapporto quasi normale fra due indigeni abbiamo il piacere di assistere ad una masturbazione femminile piuttosto prolungata ed alla madre di tutte le scene, un Puka che sodomizza di gusto un maiale enorme comparso da chissà dove.
Sicuramente La montagna del dio cannibale non è il cannibal-movie per eccellenza (abbiamo una sola scena nella quale viene consumato il "fiero pasto"), ma è un lungometraggio che non deluderà gli appassionati del genere e gli adepti del FilmBrutto.
Paese | ITA |
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Attori principali | Ursula Andress, Stacy Keach, Claudio Cassinelli, Antonio Marsina |
Genere | Horror |
A chi è consigliato | Per vedere una Bond-girl finalmente nuda... |
Se ti piace guarda anche | Cannibal holocaust, Zombie holocaust, Cannibal Ferox |
Reperibilità | Bassa |
Voto |