Mangiati vivi

Locandina

di Umberto Lenzi (1980)

Autori della recensione: Marchiño

A dar retta ad Umberto Lenzi qualunque cittadino della New York dei primi anni '80 poteva avere un buon motivo per recarsi in Nuova Guinea ed inoltrarsi nella giungla rischiando di finire preda delle ultime tribù di antropofagi.
Questa volta tocca alla splendida Janet Agren, perfettamente truccata e pettinata dall'inizo alla fine del film, che si reca nel Borneo alla ricerca della sorella, adepta di un santone naturista che vede nel progresso l'incarnazione del Demonio.
Aiutata da Mark, il solito esperto reclutato sul luogo, la Agren, che nel film si chiama Sheila, riesce a trovare il villaggio del santone e la sorella, ma la fuga è pressocché impossibile visto che il terribile Jonas rende succubi tutti i suoi seguaci ed il villaggio è sempre tenuto sotto assedio da una ferocissima tribù di cannibali (più o meno i soliti Indonesiani-Ramones reclutati anche in Cannibal Ferox). Mark e Sheila riusciranno a tornare a New York ma non la sorella, che finisce stuprata e mangiata dai cannibali, sorte forse non meno ingrata di quella toccata a tutti i seguaci di Jonas, coinvolti in un tristissimo suicidio collettivo.
Se la trama vi sembra un adattamento di quella de La montagna del dio cannibale, arricchita dal riferimento al triste e reale fatto di cronaca della setta del reverendo Jones, sappiate che Lenzi non si ferma qui saccheggiando intere scene dal suddetto film ed incastrandole con le altre alla meno peggio: anche il neofita del FilmBrutto saprà riconoscere la scena del coccodrillo che trancia il braccio al selvaggio o la scena dell'evirazione, per non parlare di altre scene che sicuramente ai più esperti non sfuggiranno.
Per il resto il lungometraggio si inserisce nella scia dei cannibal movie presentando numerose "degustazioni" di corpi umani sventrati, solitamente donne che prima vengono stuprate ed alle quali viene poi reciso con sottile sadismo uno dei seni, anche se Lenzi non raggiunge i vertici di violenza trash che saprà toccare un anno dopo nel mitico Cannibal Ferox, considerando anche che Mangiati vivi paga un enorme debito nei confronti de La montagna del dio cannibale.
Vogliamo però concludere la recensione glorificando lo stoicismo della bella Agren che, oltre a venire più volte drogata da Jonas, che abusa di lei anche con un enorme bastone di forma fallica, si becca in vari frangenti sonore sberle anche da Mark, come quando con grande sensibilità egli la colpisce con un gancio in pieno volto per impedirle di assistere allo stupro della sorella. Ebbene: la bionda Svedese non emette un lamento per tutto la durata del film!

Paese ITA
Attori principali Janet Agren, Robert Kerman, Paola Senatore, Ivan Rassimov, Me Me Lai, Mel Ferrer
Genere Horror
A chi è consigliato A chi ha visto La montagna del dio cannibale, per individuare le scene rubate
Se ti piace guarda anche Cannibal Ferox, La montagna del dio cannibale
Reperibilità Bassa
Voto


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