Landslide

Locandina (titolo DVD Buried Alive...)

di Neil Kinsella (2005)

Autori della recensione: Marchiño

Questo ennesimo film tv catastrofico si pone sulla scia di tante altre pellicole nelle quali l’arroganza dell’uomo scatena la furia della natura. In questo caso ci troviamo in un piccolo paese montano in cui un ricco magnate dell’edilizia vuole costruire una serie di condomini residenziali. Il problema è che il suo project manager, un avido arrivista senza scrupoli, decide di disboscare la montagna a forza di bombe alla nitro dopo aver falsificato le perizie geologiche.
E la natura si ribella: dopo l’ennesima esplosione la montagna letteralmente vomita tonnellate di rena che travolgono due ciclisti-acrobati, la protagonista femminile mentre è alla guida (che si salva inspiegabilmente uscendo dall’auto più pettinata e pulita di prima), svariate altre persone ed un condominio che si ribalta su sé stesso e viene completamente seppellito.
Dopo questo apice trash, contrassegnato dalla peggior computer graphics mai vista, tra l’altro mal accoppiata con le riprese reali (vedasi il modellino del condomino travolto da un fiume di merda ocra), e da una serie di scene di panico recitate da comparse svogliate e probabilmente mal pagate, il film cessa di esistere.
Pur comprendendo la necessità tipica di un disaster-movie di seguire un canovaccio scontato, risulta inaccettabile la serie di stereotipi che viene messa in scena: le persone rimaste all’interno del condominio sono sei di cui una è ovviamente una donna in fase di travaglio avanzato ed una, l’eroe di turno, è un pompiere integerrimo ed iperaddestrato che deve ricucire i rapporti con moglie e figlio, anch'egli intrappolato sotto quintali di rena. L’eroe affronta ogni complicazione che si presenta, compresa quella per cui il figlio si fa mordere da un serpente a sonagli (?!), con la reattività tipica di un cassiere del Blockbuster, parla al telefonino con la moglie chiudendo ogni conversazione con la frase “La batteria è andata” (e allora come fa poi a parlare di nuovo?) ed è in contatto con la partoriente, intrappolata da un’altra parte, tramite la sua radiolina, capace di interlacciarsi con il walkie-talkie che si mette vicino alla culla dei neonati per monitorarli durante il sonno.
In questo magma di inutilità una sequenza di scene inconcludenti e prive di azione conduce al finale, che si contraddistingue per la sua grottesca approssimazione: facendo esplodere alcune macchine rimaste nei garage quattro intrappolati riescono a raggiungere il punto dove da fuori stanno scavando (completamente a casaccio!) ed ecco che due di loro se ne escono con un “sì, dobbiamo andare!”. Ma dove? A recuperare la puerpera e la sua amica? No, perché sarà poi l’apprensivo marito a scendere a prenderla... ma allora dove diamine sono andati? Nessun problema: ritroveremo tutti sani e salvi in superficie dopo che la moglie del pompiere ha risolto una delicatissima situazione (il manager vorrebbe far esplodere tutto per coprire le sua malefatte) semplicemente tirandogli un pugno in faccia...
Anche considerando che siamo in piena estate e la gente normale la sera se ne va a prendersi un gelato, trasmettere questa porcheria in prima serata è una vergogna. Meno male c'è Canale 5...

Paese USA
Attori principali Vincent Spano, Alexandra Paul, Luke Eberl, Robert Pine
Genere Catastrofico
A chi è consigliato Nemmeno ai parenti degli attori
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Reperibilità Media
Voto


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