Anno 2020 - I gladiatori del futuro

Locandina

di Aristide Massaccesi (co-regia George Eastman) (1982)

Autori della recensione: Alex77

Una colonna sonora ridondante, un morto ammazzato con un chiodo in testa, cowboys a torso nudo tra le macerie di una chiesa che cacciano vandali dal volto verde intenti a stuprare suore e sbeffeggiare simboli religiosi...
Già i primi cinque minuti di questo film di Aristide Massaccesi, in arte Joe D’Amato, bastano a farci immergere nel clima di uno dei tanti titoli italiani del genere post-atomico. Nonostante le ambientazioni siano tipicamente da b-movie il regista non ha affatto lesinato scene d’azione degne del proprio nome e personaggi ben caratterizzati, lasciandoci una più che godibile visione.
Dopo il combattimento iniziale che vede i cowboys vincitori, il film proseguirà con il tentativo di stupro, da parte di uno dei protagonisti, nei confronti di una bionda donna succinta trovata lì per caso. L’attrice è tanto scarsa nel recitare quanto invece sarà altrettanto capace di mostrare per quasi tutta la pellicola un’espressione fra lo scocciato e il triste, sintomo del suo stato d’animo per aver accettato codesta parte; nel fatto suddetto, verrà provvidenzialmente salvata dal barbuto capo della compagnia che a sua volta si lascerà convincere da lei a rifuggire ogni proposito di violenza per una vita pacifica.
Difatti dopo qualche anno li ritroveremo assieme (con figlia) a lavorare in una centrale energetica difesa e abitata dalla sua comunità.
La pace durerà molto poco perché il luogo verrà presto preso d’assalto dall’ex-amico e aspirante stupratore al seguito di scalcinati bikers (onnipresenti in tutti i post-atomici): la banda è al servizio di una sorta di gerarca Nazista, la figura più inquietante del film... l’attore, che sembra realmente uno di quei macellai Nazisti in fuga dal tribunale internazionale, è zoppo ad una gamba e recita con un'emiparesi facciale che lo renderà ridicolo e ilare in tutte le sue movenze.
Al comando di un vecchio furgoncino per le pizze tutto arrugginito, al tristo figuro che vuol portare “giustizia e legge [...] per far nascere una nuova era di splendore e progresso”, seguirà un reparto della celere dotato (e qui la follia del film) di cosiddetti scudi termici, dei laminati bucati che riescono a respingere il calore delle pallottole: ciò renderà vana ogni difesa degli abitanti del villaggio che saranno sopraffatti e resi schiavi ignominiosamente.
Il barbuto eroe, che sembrava destinato a dover capeggiare la ribellione contro gli assalitori, verrà clamorosamente fatto uscire di scena crivellato di colpi in una sua azione inutilmente suicida, lasciando così in sospeso ogni acredine formatasi nello spettatore nei riguardi dei cattivi ma mai troppo ridicoli despoti.
Per la rivalsa dovremo attendere il ritorno dei compagni cowboys che rincontreremo successivamente in un saloon da far West: dopo aver liberato la bionda, finita non si sa come tra i premi di un giocatore di roulette russa, ed una scazzotata stile Spencer-Hill che distruggerà il locale, verranno mandati forzatamente a lavorare in una miniera per le loro intemperanze.
L’intervento del Cinese Red Wolfe, una sorta di ninja letale quanto utile che in tutto il film non aprirà bocca, li farà fuggire e li aiuterà a farsi credere morti dal vecchio amico traditore, peraltro sotto la caduta di rocce visibilmente di polistirolo, rubate probabilmente alla recita di una scuola media vista la scarsità del budget.
Il gruppo incontrerà poi nel pieno di un bosco un poco credibile accampamento Indiano non dissimile da quello del set di Arrapaho degli Squallor, messo su con attori che lo ricordano clamorosamente; tra l'altro alcuni indossano visibili parrucche nere in testa ed hanno addosso più peli di un orso: ri-di-co-li! Da questo incontro, però, i nostri eroi intuiranno il modo per avere la meglio nella battaglia finale alla centrale: la genialata sarà quella di sfruttare le frecce degli Indiani, che essendo fredde potranno violare i tanto temuti scudi termici. La lotta stavolta sarà a senso unico e tutti gli aguzzini verranno sgominati.
Da segnalare proprio sul finale una fantastica scena catartica: un pederasta che approfittò di un giovane durante la prima battaglia viene ucciso dalla nonna del ragazzo che aveva assistito al fatto. Un'invenzione che vale mezzo punto in più per tutto il film.

Paese ITA
Attori principali Al Cliver, Daniel Stephen, Sabrina Siani, Peter Hooten, Hal Yamanouchi
Genere Azione
A chi è consigliato A chi sogna futuri post-atomici
Se ti piace guarda anche I predatori di Atlantide, I predatori dell'anno Omega
Reperibilità Disponibile in DVD
Voto


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