Starcrash - Scontri stellari oltre la Terza Dimensione

Locandina

di Luigi Cozzi (1978)

Autori della recensione: Marchiño

Travolto da un'insolita passione per Star wars, Luigi Cozzi consegna alla storia del cinema (di serie Z) un lisergico lungometraggio che fa dell'aberrante gestione delle luci e dei fondali il suo caratteristico marchio di fabbrica.
Ambientato in una galassia lontana, governata da un imperatore saggio ed anche un po' letargico, Starcrash narra le sfilacciate vicende della bella ed atletica Stella Star e del giovane Akton, dotato di poteri "supernormali". Da pirati intergalattici braccati dalla polizia stellare i due diventano in poco tempo l'unica speranza di salvezza contro le mire espansionistiche del malvagio conte Zarth Arn, un ridicolo buzzone intabarrato in un nero costume dotato di mantello di vampiresca memoria. La loro missione consiste nel trovare la base segreta del conte mettendosi sulle tracce di una spedizione sgominata dalla terribile arma mentale messa a punto dal malvagio: di pianeta in pianeta, di nemico in nemico, Stella Star porterà a termine la missione e ritroverà anche Simon, il figlio dell'imperatore, interpretato da un giovanissimo David Hasselhoff.
Il film si sviluppa quasi come un videogame: si parte dal primo "schema", nel quale Stella Star organizza una rocambolesca fuga dalla prigione in cui è stata rinchiusa che si conclude con l'esplosione dell'edifico (gli altri galeotti muoiono nell'indifferenza generale), per arrivare allo scontro finale nel quale l'astronave "Isola cosmica" viene fatta schiantare contro la fortezza "Artiglio spaziale" del conte, atto che rappresenta la perfetta attuazione del rischiosissimo "attacco quadrimensionale", strategia ultima pensata dall'imperatore per vincere la battaglia.
In mezzo abbiamo una serie di incursioni su pianeti ostili: Stella Star, Atkon ed il robot Elle se la devono vedere con le Amazzoni (notevoli i 3 minuti 3 di Nadia Cassini nei panni della loro regina) ed il loro fantastico e scattosissimo Golem, con un pianeta completamente ghiacciato dove avviene il tradimento dello sbirro verde (notare come il trucco si arresti improvvisamente alla base del collo) e con i ridicolissimi cavernicoli che abitano il pianeta segreto del onte, sgominati dalla pazzesca maschera sparalaser di Simon e dall'immancabile spada laser di Akton. Ma la minaccia più grave che i nostri eroi devono affrontare è rappresentata sicuramente dall'arma mentale del conte: essa genera dei mostri rossi nella psiche dei malcapitati facendoli impazzire dal terrore. Meraviglioso è l'effetto speciale che dà vita a questa galattica arma: informi macchie rosse vengono pacchianamente sovrapposte all'immagine generando un allucinante trip mentale nello spettatore.
Ma il trip sotto acido non si ferma certo a questo: il film è sapientemente condito di scene spaziali nelle quali i modellini delle astronavi si muovono sopra uno sfondo piatto agghindato da fenomenali luci di ogni colore e grandezza, che fanno sembrare lo spazio cosmico un gigantesco albero di Natale. Terribili sono anche le luci multicolore che danno atmosfera alle scene di interni ed i meravigliosi effetti (a rischio epilessia) che contraddistinguono i salti nell'iperspazio, ma il vero capolavoro della scenografia sono sicuramente i fondali. Appicicati in maniera mostruosa al girato, questi superbi fondali multicolore usciti dalla tavolozza di un pittore pazzo danno una caratterizzazione incredibilmente trash ad ogni location esterna e generano, nei momenti peggiori, clamorosi errori di prospettiva ottica che relegano l'azione in corso ad una bidimensionalità oltremodo ridicola.
Peccato che a tutto questo ben di Dio manchino delle scene madri degne di tal nome: la componente action è quasi assente e se si esclude la convulsa scena dell'evasione, nella quale Stella Star infilandosi in un buco nel muro si ritrova inspiegabilmente a correre in aperta campagna, ed il ridicolo combattimento "cappa e spada" fra Akton, Simon e due droni scattosi più del Godzilla in stop motion, non si ricordano altre perle, anche se la scena in cui i soldati imperiali vengono lanciati all'assalto della fortezza-artiglio all'interno di mega-supposte non è affatto male.
In conclusione Stracrash è un film dall'impianto scenico e dai contenuti di trama sicuramente generosi per quanto riguarda il ridicolo involontario, ma manca di quel qualcosa in più per assurgere a degno capolavoro FilmBruttesco.

Paese ITA
Attori principali Marjoe Gortner, Caroline Munro, David Hasselhoff, Christopher Plummer
Genere Fantascienza
A chi è consigliato Farà la gioia degli amanti degli effetti di luce
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Reperibilità Edito in DVD
Voto


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