I Tedeschi, si sa, sono noti per la loro straordinaria efficienza. Il loro problema è che quando devono o vogliono allontanarsi da uno schema conosciuto per tentare qualcosa di diverso, falliscono. Ed il fallimento di questo prosopopeico Ice planet è clamoroso.
Non sappiamo se nelle intenzioni del regista ci fosse quella di realizzare il film di fantascienza definitivo, di sicuro c'era quella di omaggiare (scopiazzare?) cinquant'anni e passa di filmografia fantascientifica. Tutine alla Star Trek, razze aliene alla Alien con viste e poteri alla Predator, astronavi alla Star wars: tutto e di più convive, nel peggior modo possibile, in questo lungometraggio talmente disordinato da far pensare che le varie scene siano state decise sul momento e combinate insieme in modo casuale.
Fin dall'inizio l'incauto spettatore è messo di fronte al fatto reale che non capirà assolutamente niente durante la visione del film. I personaggi parlano tra loro dando l'idea di non capire loro stessi ciò che dicono e gli eventi si susseguono in maniera caotica senza che le abbozzate spiegazioni che vengono fornite siano minimamente plausibili. Quel poco che si capisce è che un avamposto spaziale terrestre viene attaccato da un'astronave aliena e nel fuggi fuggi generale il comandante ed altri valorosi membri dell'equipaggio si rifugiano sulla navicella a forma di medusa di un rinomato scienziato. Poi, in seguito ad un altro attacco, si apre uno strappo spazio-temporale e la medusa galattica, seguendo delle coordinate che il professore trovò 6 anni prima incise su un blocco di ghiaccio caduto dal cielo sull'isola di Sumatra, finisce su un pianeta totalmente ghiacciato. Su questo pianeta il ghiaccio è caldo e ci si può accendere un fuoco, ma soprattutto c'è l'Albero della Conoscenza del Bene e del Male ed una tribù di Indiani che pratica snowboard. Ma ci sono anche gli alieni cattivi che hanno seguito la medusa, allora una bambina misteriosa che era capitata per caso anche lei sull'astronave del professore viene posseduta da uno spirito blu e comincia a dire che "stanno arrivando", in modo tale che un pilota possa essere trasportato sull'astronave aliena, trasformarsi in una sorta di Hulk celeste coi capelli da cantante heavy-metal e sfasciare tutto a forza di urlacci e fiammate di metano sparate dalle braccia. Il delirio sta per essere compiuto, mancano solo quelli che "stanno arrivando": al loro posto giunge una nebulosa di piastrine verdi che avvolge un po' tutto e trasporta il pianeta, "che si muove come una bandiera" in un altra galssia, per l'inizio di una nuova era di pace e prosperità.
È chiaro che di fronte a tanta genialità non si può fare altro che assistere con rispetto e devozione allo svolgimento di questo meraviglioso intreccio, farcito di una serie di scene in computer grafica che hanno il solo scopo di far vedere a tutti quanto sono bravi i Tedeschi con l'animazione. La scena del comandante e del pilota che parlano in un salotto nel bosco, completamente avulsa da tutta la storia, è la prova finale che Winrich Kolbe è una mente superiore e noi siamo soltanto umani indegni della sua attenzione.
Un solo esempio dell'ermetismo dei dialoghi scritti per questo capolavoro vi convincerà: durante il convivio iniziale sulla prima astronave, l'antropologa si avvicina al cadetto pilota e gli dice "Dicci qualcosa" lui risponde "Qualcosa" lei si gira verso gli altri "Qualcun altro?" coro di "No!".
Subirete tutto il film assolutamente imbambolati ma scoppierete a ridere alla fine, quando vi renderete conto di ciò che avete appena visto.
Paese | GER |
---|---|
Attori principali | Reiner Schone, Sab Shimono, James O'Shea, Valeri Nicolayev, Rae Baker |
Genere | Fantascienza |
A chi è consigliato | Potrebbe essere insopportabile per i fanatici di fantascienza, ma i feticisti della CGI fine a sé stessa ne godranno |
Se ti piace guarda anche | Antibody |
Reperibilità | Disponibile in DVD |
Voto |