The beast of Yucca Flats

di Coleman Francis (1961)

Autori della recensione: dal forum: Night Walker

The beast of Yucca Flats è un film americano del ‘61 mai uscito dai patri confini, in genere citato come modello paradigmatico dei film inetti. Errore! Perché questo film è al di là del bene e del male, al di là del concetto stesso di inettitudine! In The beast of Yucca Flats qualsiasi cosa (ci tengo a sottolinearlo: qualsiasi, dal soggetto allo scalettone, dalla sceneggiatura ai dialoghi, dalla recitazione ai costumi, dalla regia alla fotografia, da questo qui a quello là) è fatta a muzzo seguendo criteri sfingei del tutto impenetrabili per ogni persona sana di mente.
Il budget è zero fratto zero. Se state pensando “Non esagerare. Lo zero nel denominatore di una frazione è impossibile” vi sbagliate di grosso!
L’attore principale è TOR JOHNSON, il mitico lottatore di wrestling con faccia da bruto usato spesso dai registi anni '50 per la sua espressione “naturalmente cinematografica”.
La trama è presto detta: un geniale scienziato dell’Europa dell’Est interpretato da Tor (e già qui la sospensione d’incredulità richiesta è ciclopica!) scappa oltre cortina e raggiunge il deserto del Nevada dove viene prelevato da alcuni agenti CIA. Ma intervengono i cattivi del KGB che hanno inseguito il fuggitivo, sparano agli agenti CIA e cercano di uccidere anche lo scienziato. Pur essendo un rotolo di coppa il mitico Tor riesce a seminare gli smilzi inseguitori con una semplice corsetta. Disgraziatamente si ritrova a passeggiare là dove poco prima gli Americani hanno fatto un bel test nucleare (da notare che nella zona cosiddetta radioattiva non esistono delimitazioni o recinzioni). La radioattività trasforma il povero Tor in una specie di mostro, ovvero resta sempre Tor ma con un’ombra di make-up spiaccicata sul muso e l’espressione più ingrugnita. Regredito mentalmente allo stato animale (vabbeh che neanche prima sembrava tanto “progredito”...), Tor va in giro per Yucca Flats ammazzando turisti uomini e rapendo turiste donne, presumibilmente per violentarle. Regredito sì, ma mica scemo!
La polizia intraprende la caccia al mostro. Seguono dieci minuti (il film ne dura 54!) di barbose ricerche in elicottero che terminano con i poliziotti che sparano a buffo sulla prima famigliola di turisti incrociata.
Il mostro intanto, da tutt’altra parte, si prepara a sbranare un paio di mocciosi girovaghi, membri della famigliola di cui sopra. Ma riappaiono gli agenti CIA (sì, quelli morti ammazzati all’inizio!) che fanno secco Tor giusto in tempo perché un coniglietto sbucato da terra si avvicini al cadaverone e lo sbaciucchi sulle labbra. Lagrimoni (dalle risate) e the end.
In questo film ogni minuto, ogni sequenza, ogni fotogramma è da mandare a memoria. Tuttavia è necessario fare una piccola cernita dei frangenti di maggior spicco.
1. La sequenza iniziale con una donna che esce dalla doccia e viene aggredita e strangolata. È qualcosa di meravigliosamente insensato giacché per tutto il resto della pellicola non si farà mai più il minimo cenno né alla donna, né all’omicidio, né alle ragioni del suddetto. Da notare, per comprendere meglio con quanta raffinata cura sia stato realizzato il film, che la donna esce dalla doccia indossando le scarpe!
2. Il doppiaggio, ammesso che così lo si possa definire. Siccome il doppiaggio sincronizzato costa, quasi tutto il film è narrato da una voce fuori campo (quella del regista). Anche i pochi dialoghi effettivamente parlati sfruttano artifizi cinematografici per non avere problemi di sincrono col labiale. Insomma, un tripudio di gente che conversa quando è ripresa di spalle o quando è in campo lunghissimo e le labbra non si vedono.
Stesso discorso per le armi: si sentono gli spari ma le pistole rimangono fuori campo. E l'unica volta che per sbaglio è inquadrata una canna da fuoco c'è solo il rumore dello sparo e nessun effetto visivo. Si sa, i proiettili a salve costano cari... anzi, costano e basta!
3. Il narratore: impossibile non restare a bocca aperta mentre lo si ode snocciolare massime degne di un filosofo di quart’ordine con la seriosità più spavalda possibile. Qualche esempio:
- "Tocchi un bottone, succedono delle cose. Uno scienziato diventa una belva."
- "Jim Archer, il partner di Joe. Un altro uomo coinvolto nella frenetica corsa per il miglioramento dell'umanità. Il progresso."
- "Bandiera sulla Luna. Com'è arrivata lassù?"
- "40 gradi all'ombra e niente ombre."
- "Ragazzi di città, non ancora intrappolati nel turbine del progresso. Danno soda gassata ai maiali assetati."
- "Certe persone non si preoccupano di nulla. Nemmeno dei dischi volanti."
- "Oooaaarrrgghhhaaaaaa! Ooooooeeeooouuurrgghhhh!"
(P.S.: l'ultima battuta è pronunciata da Tor e non dal narratore, ma stranamente suona più sensata di tutte le altre messe insieme.)
4. I turisti babbo e mamma che cercano i figli dispersi. Mamma grida "Randy! Art!" mentre papà "Mike! Randy!". Manco i nomi dei loro figli sanno... premio di Papà+Marito dell'Anno all'uomo che scappa da solo piantando in asso moglie e figli quando la polizia prende a sparargli addosso.
5. Le fantascientifiche pieghe dello spazio-tempo aperte dalla radioattività! Nel senso che in due secondi (e due inquadrature) si passa dalla notte al giorno e poi ancora alla notte così, tanto per fare. Idem per i luoghi, con cartelli e segnali piazzati ora a destra e pochi istanti dopo un chilometro a sinistra, a seconda degli ermetici processi intellettuali elaborati dal regista.
6. Gente traforata di proiettili che in seguito torna a sgambettare senza un graffio, ostentando miracolosi vestiti autoriparanti (nel senso che non si vede nemmeno uno strappo). 'Sta radioattività è più efficace di Gesù Cristo...
Insomma, questo film è qualcosa di alieno e alienante, un oggetto ipnotico che stordisce come un'incudine in testa, la dimostrazione che persino mia nonna novantenne e arteriosclerotica potrebbe realizzare un buon film (di sicuro non peggiore!). È anche la prova definitiva della validità della relatività einsteiniana, giacché i 54 minuti paiono il quadruplo se non ci si accinge alla visione con la dovuta predisposizione d'animo. Comunque è sufficiente la presenza del mitico Tor per renderlo irresistibile per ogni amante di FilmBrutti che si rispetti.

Paese USA
Attori principali Tor Johnson, Douglas Mellor, Barbara Francis, Bing Stafford, Conrad Brooks
Genere Mostro
A chi è consigliato Al mondo intero! Alla galassia! All'universo!
Se ti piace guarda anche Plan 9 from outer space
Reperibilità Scaricabile gratuitamente e liberamente da www.arcoiris.tv
Voto


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