Omicidi a Hollywood (Fresh kill)

di Joseph Merhi (1987)

Autori della recensione: Marchiño

È un mondo crudele. Un mondo in cui chiunque può essere preso da un raptus di follia e piantare un coltello in pancia ad un ragazzino o ficcarti una pallottola in testa. È il mondo di Joseph Merhi.
Questa pellicola, una delle prime storie di patinata violenza omicida targata Merhi, ha per protagonista un giovane aspirante attore che si reca a Los Angeles convinto di ottenere una parte in un grande film. Rifiutato dalla produzione perché non è un nano (?), il ragazzo si impiega in una macelleria ma durante il primo giorno di lavoro viene coinvolto da una giovane ed avvenente fanciulla nel duplice omicidio di due criminali che la inseguivano. Ovviamente nasce un grande amore che si porterà dietro una lunga scia di sangue e cadaveri, e che trasforma il pacifico giovanotto, dapprima desideroso di far cambiare vita alla sua bella, in un uomo assetato di potere e denaro fino all'inevitabile morte violenta.
Merhi dirige il film imponendo tutti i suoi marchi di fabbrica: fotografia fin troppo pulita, toni da melodramma stile telenovela, stacchi di montaggio allucinanti, musiche angoscianti ed a tratti avvilenti. Ma il pezzo forte è ovviamente rappresentato dalle tipiche scene rallentate, tese alla patetica drammatizzazione della violenza che serpeggia nell'animo umano, perché nel mondo di Joseph Merhi chiunque sa usare una pistola ed è pronto ad usarla accecato dal miraggio del danaro. Non c'è salvezza, non c'è bontà, non c'è misericordia: prima o poi una pallottola nella pancia ti farà sgorgare il consueto fiotto a fontanella e cadrai impacciato a terra, esanime.
Allo spettatore, invece, il massimo che può succedere è di addormentarsi esausto per l'incedere pachidermico della storia, risvegliandosi di tanto in tanto quando le pistole decidono di fare bang perché all'improvviso una persona che fino a quel momento ha condotto una vita esemplare ha deciso che c'è qualcuno da fare fuori. E l'ottusa fissità dello sguardo di quella persona vi sconvolgerà.
Tendenzialmente noioso, a tratti imbarazzante (alla fin fine si salva solo il mitico Robert Z'Dar), Omicidi a Hollywood non è esattamente il film che potete proporre a tutti i vostri amici ma è perfetto per sintonizzarsi col malato mondo violento di Joseph Merhi.

Paese USA
Attori principali Flint Keller, Pamela Dixon, Robert Z'dar
Genere Altro
A chi è consigliato Per laureandi in sociologia
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Reperibilità Si trova in DVD
Voto


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