Deep freeze

Cosa c'entra questo paesaggio innevato?

di John Carl Buechler (2003)

Autori della recensione: Marchiño

A costo di essere ripetitivi siamo costretti a stigmatizzare di nuovo l'errore madornale che commettono i Tedeschi quando, colti da chissà quale velleità creativa, abbandonano il sentiero a loro congeniale dei film action con le auto che si accartocciano ognidove. Ne è ennesimo esempio questo presunto omaggio, o per dire oltraggio, a La cosa.
Nella base antartica della potente multinazionale Geotech, enorme capannone con controsoffitti piuttosto scarsi nel quale lavorano solamente 5 persone, arriva un gruppo di giovincelli votati a loro insaputa al martirio: convocati per affiancare il personale nel monitoraggio dei trivellamenti petroliferi, dovrebbero invece servire come incomprensibile paravento ai mostruosi studi che la Geotech sta compiendo su di un trilobite ritrovato nelle profondità dei ghiacci. Non occorre essere dei FilmBruttisti esperti per capire a cosa si sta andando incontro: l'eliminazione fisica di ogni essere umano da parte del redivivo mostro preistorico, abilissimo nel cogliere ogni vittima in un momento di solitudine e di scarsa attenzione.
Va da sé che il lungometraggio accoppia a questa banalissima trama una vagonata di situazioni e stereotipi triti e ritriti: l'iniziale incredulità di chi non sa del mostro, l'arroganza degli scienziati che troppo osano, i giovani puniti con la morte perché fanno sesso, i battibecchi e gli avvicinamenti fra i due che si salveranno (?), le ingenuità colossali ed i comportamenti assurdi nei momenti di pericolo... ah, indovinate un po' che fine fa il ragazzo di colore coi dread?
Ma ci sono molte altre aggravanti. Fino agli ultimi dieci minuti, per esempio, il mostro non si vede mai e gli agguati sono sostituiti da incomprensibili sgommate di fotogrammi di scene riguardanti la persona attaccata, modo assai originale ma anche veramente beota di decretarne la morte. Il film si contraddistingue inoltre per una estrema logorroicità dei dialoghi, infarciti peraltro di una serie di imbarazzanti inesattezze scientifiche che rendono davvero indigesta la visione. Fortunatamente il regista decide di giocarsi il budget per le scene finali nelle quali il simpatico armadillo preistorico esce finalmente allo scoperto: trottolando in maniera assolutamente esilarante con le sue zampine lungo i corridoi il nostro trilobite mieterà altre vittime in notevoli corpo a corpo, girati finalmente senza costrizioni e limitazioni al trash.
Decisamente tirato via il finale: due dei ragazzi, aiutati dal guardiano semi psicopatico, riescono a far fuori a fucilate il piccolo trilobite ed alla comparsa di quello grosso fanno saltare in aria la base in quattro e quattr'otto, ritrovandosi in pieno inverno antartico a gambe all'aria sulla neve contenti e convinti di avercela fatta (ma non sanno che sono già morti per congelamento? Eppure son tutti laureati...).
Da segnalare, oltre alla pochezza delle scenografie, l'uomo più peloso del mondo nella scena dell'agguato del mostro nelle docce.
Amici Tedeschi, promettete di non rifarlo più?

Paese USA-GER
Attori principali Allen Lee Haff, Goetz Otto, Alexandra Kamp-Groeneveld, Karen Nieci
Genere Mostro
A chi è consigliato sicuramente non ai fan di Carpenter...
Se ti piace guarda anche Ticks - Larve di sangue
Reperibilità disponibile in DVD
Voto


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