Siccome la fortunata città di Los Angeles, da quando esiste il cinema, è stata devastata da tutte le calamità naturali ed aliene possibili, per fare qualcosa di nuovo e frizzante in Corea si sono inventati di farla radere al suolo da draghi leggendari.
Il plot di questo film è quanto di più caotico e raffazzonato si possa concepire per tentare di giustificare la presenza di un enorme drago che scorrazza per la Città degli Angeli, stando ben attento a non lasciare niente di integro dopo il suo passaggio. Due pallosissimi flashback in catena, che ci conducono fino alla Corea dell'epoca feudale, ci spiegano che ogni 500 anni un imoogi, un serpentone buono, ha la possibilità di megadigievolversi in un drago se si pappa una particolare ventenne di bella presenza che però è contesa da un serpentone cattivo. Un vecchio ed un baldo giovine devono semplicemente far sì che il serpente buono possa sbafarsi la tipa in santa pace, ma siccome nell'episodio coreano il giovane non ha resistito alle grazie della fanciulla, ecco che si passa allo schema Los Angeles anni '00.
In questo caso il giovine è un reporter di una certa fama, la ragazza una tipa senza arte né parte che dimostra 28 anni ma recita la parte di una neo-ventenne ed un vecchio antiquario che può trasformarsi in chiunque e fare qualsiasi tipo di magia. Praticamente, visto che la ragazza senza un perché sa che "sta per accadere qualcosa di terribile", ed il reporter riesce a trovarla e conoscerla perché il copione dice che così deve essere, il gioco è praticamente fatto. Rimane solo da riempire il film con qualche idea ma visto che il brainstorming aveva già prodotto risultati sfavillanti si è pensato di citare più o meno esplicitamente scene e personaggi dei più famosi film di fantascienza, lasciando poi alla decente computer grafica il compito di tritare ogni cosa facendo comparire il serpentone cattivo nei momenti di stanca.
Il ritmo del film è comunque godibile ed il FilmBruttista esperto non farà fatica alcuna a visionare questa pellicola pur stupendosi ancora una volta di come si possa mettere su celluloide un film così imbarazzante e campato in aria. Alcune scene poi, tipo quella del cattivo alla Blade runner investito per due volte di seguito, o quella del vecchio monaco che tira una fatality da posizione parallela al terreno, sono irresistibilmente comiche.
Il finale è da mani nel viso: senza un perché ci si ritrova in una landa fuori dal mondo dove i due serpentoni lottano, spazzando via ogni cosa, fino a che il buono vince ed ingloba la fanciulla. Il vecchio si disintegra all'istante ed il giovane lo saluta con un laconico "addio, amico"...
Ma di cosa ci lamentiamo infine? È davvero necessario impegnarsi nel tirare fuori una trama accettabile? Tanto c'è la CGI...
Paese | KOR |
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Attori principali | Jason Behr, Amanda Brooks, Robert Forster |
Genere | Azione |
A chi è consigliato | Per una distruzione alternativa di Los Angeles |
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Reperibilità | DVD di facile reperibilità |
Voto |