Shark in Venice

di Danny Lerner (2008)

Autori della recensione: Marchiño

Dopo Indiana Jones, un altro professorone è costretto a vivere un'intensa caccia al tesoro in quel di Venezia. Ma al posto dell'intraprendente e carismatico archeologo abbiamo un oceanologo semi-imbambolato, interpretato "alla perfezione" da Stephen Baldwin, probabilmente l'uomo più gonfio del Mondo all'epoca.
Il professor David Franks è costretto a recarsi a Venezia poiché suo padre, a sua volta stimato oceanologo, viene trovato morto, sbranato da uno squalo, in uno dei canali più luridi della città. Viene fuori che il vecchio era in combutta con alcuni mafiosi nella ricerca di un antico tesoro dei Medici, nascosto da Marco Polo dopo che era stato trafugato durante una crociata (chiedo scusa se non è proprio esatto, ma la visione è stata effettuata in inglese con sottotitoli in ebraico - ma ci sono anche i sottotitoli in italiano grazie agli amici del forum): Franks viene coinvolto nelle indagini ed in due minuti trova il tesoro poiché ha senz'altro visto Indiana Jones e l'ultima crociata, quindi sa perfetteamente come evitare le trappole in quanto la scopiazzatura delle scene è oltremodo vergognosa e Lo squalo, quindi, pensa bene di abbandonare al suo tragico destino il suo compagno di immersione. Mentre la polizia, più volte confusa durante il film con la municipale ed addirittura coi vigili del fuoco, si interessa solo di non far trapelare la notizia della presenza di uno squalo affamato nelle acque veneziane, i mafiosi tornano all'attacco ed obbligano il pettoruto professore a condurli al tesoro sequestrandogli la fidanzata.
Ma tutti i professori, in fondo, sono un po' come Indy, e tutte le cacce al tesoro sono un po' come I predatori dell'arca perduta, quindi il lieto fine è assicurato!
Ma in tutto questo cosa c'entra lo squalo? Beh, è ovvio, in mezzo ai canali ce lo hanno piazzato i mafiosi non si sa perché... ma almeno la sua presenza regala perle trash davvero notevoli! Questo squalo è così feroce che addenta qualunque cosa gli passi a tiro, prende a testate imbarcazioni, muri e sub, ed addirittura salta fuori dai canali per addentare al volo ignari passanti. Niente e nessuno può, ed in definitiva realmente vuole, fermare questo spargimento di sangue: alla polizia basta che non si sappia!
Le scene degli attacchi subacquei sono quanto di più caotico si possa vedere: lo squalo si avventa sulla preda con una poderosa capocciata, poi la telecamera impazzisce ed il sangue sgorga a profusione, e come nel più povero dei film di serie B si sfruttano alla grande riprese documentaristiche. Ma un pochino di soldi per un po' di CGI erano fortunatamente disponibili quindi il furioso predatore può permettersi il lusso di attraversare letteralmente una gondola così, tanto per far qualcosa, e deliziare lo spettatore con un altro paio di acrobazie niente male. Ma la perla assoluta è senz'altro rappresentata dall'immarcescibile classico della gamba tranciata di netto, qui immortalata alla grande con un primo piano di una protesi in legno azzannata da un megapupazzone.
Fa storia a sé il flashback della “presa” del fortino musulmano durante la Crociata, che regala un'altra notevole amputazione di arto posticcio ed esaurisce quasi completamente il budget a disposizione.
Il resto è stato utilizzato per gli anabolizzanti di Baldwin.

Paese USA
Attori principali Stephen Baldwin, Vanessa Johansonn, Bashar Rahal
Genere Mostro
A chi è consigliato All'ente per il turismo del Veneto
Se ti piace guarda anche L'ultimo squalo
Reperibilità Disponibile in DVD
Voto


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