Missing in action 3 - Braddock

Locandina

di Aaron Norris (1988)

Autori della recensione: Giulio, Marchiño

Scritto dallo stesso Norris e girato dal fratello Aaron, Braddock rappresenta indiscutibilmente uno dei punti più bassi dell’epopea del prode Chuck.
Una trama scontata e farcita di scene patetiche ai limiti del piagnisteo rende per lunghi tratti assolutamente difficoltosa la visione, che diventa addirittura dannosa per la vista nelle numerose scene notturne, totalmente prive di ogni fonte luminosa.
Chuck appare invecchiato, stanco e demotivato e l’effetto di alienazione dal personaggio Braddock viene acuito da un pessimo doppiaggio in “perfetto” stile film porno, che affida la voce dell’eroe dell’Oklahoma non al solito Oreste Rizzini ma ad un anonimo incapace.
Non bastano, purtroppo, le solite spacconate tipiche del personaggio (“Io non pesto piedi, io spacco teste!”) e le solite scene uno-contro-tutti nei campi di prigionia vietnamiti per risollevare questa moscia pellicola: da segnalare solo l’assalto all’ambasciata americana a Saigon, la mummia carbonizzata (un manichino di ebano) nella quale il colonnello Braddock crede di riconoscere l’amata moglie ed il reverendo che, rivelando a Chuck che la mogliettina è ancora viva, esclama: “il nome di quella donna, da sposata, è signora James Braddock” (purtroppo la donna si chiama Linn Braddock, e James è il nome del colonnello).
L’impassibilità tipica del rude Chuck è messa questa volta alla prova da: presunta morte della moglie, incontro col figlio che non sapeva di avere, rifiuto dell’autorità paterna da parte di tale figlio, vera morte della moglie uccisa senza un motivo plausibile, tentata violenza carnale di una bimba. Come al solito sul suo volto non appare traccia di alcuna contrazione muscolare.
E allora saranno la multi-arma, capace di sparare proiettili di calibri diversi (da semplici pallottole a testate convenzionali da 1 kilotone), e i calci volanti conditi da poderose calcagnate nei denti, a consumare la catartica vendetta personale, elemento come sempre immancabile in qualsiasi lungometraggio norrissiano.
In definitiva un b-Norris di maniera, a tratti noioso e patetico, privo di un cattivo carismatico e fortemente penalizzato da un doppiaggio da denuncia.

Paese USA
Attori principali Chuck Norris, Mai King, Aki Aleong
Genere Azione
A chi è consigliato Agli ultra-fan di Norris e delle armi da fuoco
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Reperibilità Bassissima
Voto


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