Quella villa in fondo al parco - Ratman

La locandina

di Giuliano Carnimeo (Ascot Anthony) (1988)

Autori della recensione: Giulio

Eccoci, ci siamo, Giuliano Carnimeo ci regala l’ennesima perla horror-trash e lo fa confezionando un interessantissimo ed esilarante b-movie a base di mostro transgenico.
Un professore pazzo ha inseminato l’utero di una scimmia con lo sperma di un topo: il risultato è un nano abbrustolito a metà strada tra un Pinocchio bruciato e l’ex giocatore gigliato Edmundo, un essere capace di uccidere all’istante chiunque causando una forma di leptospirosi fulminante con la sola penetrazione degli artigli.
Ma ecco che accade "l'imprevedibile": il temibile mostro sfugge dalla gabbia per canarini nella quale lo custodisce il valente luminare della genetica seminando morte e scompiglio nella città di Santo Domingo.
Nella vicenda si inseriranno poi uno scrittore di gialli, un fotografo e due fotomodelle, una delle quali interpretata dalla bella Eva Grimaldi, generando un’improbabile sceneggiatura con l’Edmundo-nano-bruciato a fare da collante tra le varie scene totalmente scollegate l’una dall’altra, il tutto con il forte sentore di un copione scritto in progress stile ”si fa che ora te... e che io... ecc... ecc...”
Purtroppo però la parte centrale del film si perde un po’, complici i dialoghi pesantissimi quanto illogici, facendoci sobbalzare sulla poltrona solo durante le esilaranti aggressioni della scimmia-ratto e durante la telefonatissima scena di nudo sotto la doccia della bella e procace Eva Grimaldi.
Il film risulta nel complesso ben girato ma se Carnimeo questa volta se la cava benino dietro la macchina da presa, un discorso diverso necessita il capitolo effetti speciali: dopo aver riso per ore per l’assoluta inverosimilità del mostro in questione (non assomiglia assolutamente ad una scimmia e poco ad un topo) è abbastanza triste scoprire che per realizzalo si è usato un vero “mostro” al naturale, tale Nelson Aquino de la Rosa, condannato a vedere il mondo da 70 cm d’altezza.
In sintesi, quindi, un film interessantissimo, a tratti epico ed assolutamente esilarante, destinato a trovare un degno epilogo nella inaudita quanto inaccettabile scena finale del fermo immagine sull’aereo, dove assurde grida di terrore lasciano inferire al coraggioso cinefilo che l’abominevole nano-bruciato si è scatenato nella carlinga di un aviomezzo.
Per concludere questa recensione lascio ai lettori un interrogativo al quale non sono ancora riuscito a trovare una risposta: questo film è stato esportato sicuramente anche in America ed in Giappone (e probabilmente in Spagna ed in Sud America) ma con il nome di Ratman o di Rattoman... ora dico, non sarà che forse in Italia era eticamente inaccettabile l’idea dell’utero umano fecondato con lo sperma di un topo e che i doppiatori abbiano optato per una più rassicurante, ma non certo più credibile, versione di scimmia-topo?

Paese ITA
Attori principali David Warbeck, Janet Agren, Eva Grimaldi
Genere Mostro
A chi è consigliato Ai feticisti del genere mostro
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Reperibilità Bassa
Voto


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