Red water

Locandina

di Charles Robert Carner (2003)

Autori della recensione: Marchiño

Siamo di fronte all’ennesimo film tv dalla regia pulitissima e dalla trama altrettanto scontata.
Abbiamo infatti il classico bravo ragazzo, formidabile nel suo lavoro (in questo caso stiamo parlando del “mago delle estrazioni petrolifere”), che per un errore involontario provoca la morte di due operai e che quindi, per autopunirsi, lascia il lavoro, la moglie bona e si riduce in miseria.
Ovviamente il destino li riunirà perché c’è da estrarre del gas in un fiume della Louisiana proprio mentre uno squalo feroce (un “bullshark”) comincia a mietervi le sue vittime e un boss della mala manda due suoi scagnozzi a recuperare dei soldi rimasti dentro una macchina sul fondo del fiume, proprio a due passi dalla piattaforma di estrazione.
Tralasciando lo svolgersi degli eventi, che anche un bambino bocciato in prima elementare potrebbe dedurre, da segnalare c’è ben poco visto che il nostro bullshark rimane sempre ai margini della storia e le scene delle aggressioni non regalano il minimo sussulto trash tranne quella in cui un vecchio pescatore, dopo aver agganciato lo squalo all’amo, finisce in acqua in modo trionfale eseguendo un perfetto Movimento Cassina.
Inquietante è la rappresentazione della tribù indiana a cui appartiene il braccio destro del protagonista: un gruppo di zingari, allegri e beoni la sera - tristi e iettatori la mattina, che parla francese e sopravvive lungo le sponde del fiume, che tra l’altro assomiglia decisamente al Rio delle Amazzoni, invece che ad un tipico corso d’acqua dell’America Settentrionale.
In conclusione un lungometraggio autopunitivo a livelli estremi che il novizio amatore del brutto dovrà evitare accuratamente.

Paese USA
Attori principali Lou Diamond Phillips, Coolio, Kristy Swanson
Genere Mostro
A chi è consigliato A chi soffre di insonnia
Se ti piace guarda anche Shark attack 3 - Megalodon
Reperibilità Altissima
Voto


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