Grandioso evento.
Che comincia già nel modo più trash possibile visto che, con la scusa della mia mezz'oretta di ritardo, il resto del gruppo si fionda al Burger King, il posto che, si sa, il nostro fegato vorrebbe visitare almeno una volta al giorno.
Rimango subito impressionato dalla valanga di film tracimante dal tavolo, già in bella vista sparpagliati e maneggiati. Non appena vedo materializzarsi la VHS de Il bosco 1 (si ringrazia Santoro) comincio a delirare: ma allora esiste davvero! Il Frusta - in versione Erodoto - ci illustra cortesemente la storia di FilmBrutti.com. Dopo un po' di convenevoli lasciamo il BG e andiamo a casa del Simpi, il garbato padrone di casa.
Purtroppo, però, tutti i suoi tentativi di rinfrescare la serata (faceva un caldo tremendo) falliscono miseramente e ci proiettano da subito nell'esperienza multidimensionale dell'Autopunizione: infatti, se all'istante ci rallegriamo tutti per la presenza di un condizionatore d'aria nella stanza, poco dopo ci accorgiamo che il suddetto emette aria vagamente calda (neppure minimamente fresca...). Poco cambia anche dopo la messa in funzione di un ventilatore: la sfortunata posizione che mi sono scelto per la visione dei film mi taglia fuori dal vento - per la cronaca il ventilatore non era basculante ed inoltre era stato sistemato in una enigmatica collocazione. Ahia. Insomma, alla fine mi ero praticamente liquefatto ed avevo pure evidenti difficoltà ad alzarmi dalla poltrona.
Se non è questa autopunizione...
Si comincia con i titoli - tutti assai prestigiosi.
Il bosco 1.
La visione di questo cult è andata oltre *tutte* le mie più rosee aspettative: il film è una vera e propria apologia del ridicolo, dell'insensato, della cattiva recitazione, della totale mancanza di senso estetico, ecc... (neppure oso immaginare cosa associ al concetto di "estetica" il regista Andrea Marfori, autore (?) che per la cronaca IMDB fa misteriosamente diventare Andreas Marfori). Comunque la sola performance di Coralina Tassoni, che recita "coaudiuvata" da un doppiaggio esilarante, vale la visione della pellicola. Ringraziamo infine la tecnologia per averci donato il tasto >>, rivelatosi importantissimo per schivare i numerosi piani sequenza presenti nel film, assurdamente ed inspiegabilmente lunghi.
Alcune scene cult:
1) la premessa iniziale con le polaroid - sempre le stesse - che si sovrappongono a formare una specie di album ed i commenti ridicoli dei due protagonisti, alias la coppietta in vacanza. 1a) l'idea stessa di vacanza in mente ai due poveracci: che senso ha prima visitare Venezia e poi andare, subito dopo, a fare l'escursionista con sacco a pelo in un bosco sperduto sulle montagne? (Per la cronaca, il paesaggio è invece palesemente collinare, nessun indizio delle Alpi). 2) La scena in cui lo scrittore-brutto comincia a raccontare storielle del terrore ai due deficienti. Il tipo, però, prima esalta la naturalezza del paesaggio: peccato che si veda in mezzo all'inquadratura un tubo di scarico fognario che finisce direttamente in un ruscello e, a monte della "vallata", si intraveda una costruzione apparentemente semi-abusiva. 3) La scoperta delle misteriosi iscrizioni sulla pietra che viene fatta "bruciare" con strana facilità (bella la vita quando la scenografia è di cera). 4) La vampira che ammazza lo scrittore brutto. Dal collo dell'attore si vede chiaramente fuoriuscire una grossa bolla di sangue - più probabilmente un pomodorino dell'Esselunga. 5) Ma gli zombie non erano lenti? 6) La scena finale - incomprensibile - in cui la protagonista ringrazia il "dio della luce". PS) Tutti gli attori rimangono con gli stessi bruttissimi vestiti per tutta la durata del film, tranne la vampira che (ricordiamocelo: dovremmo trovarci in mezzo ad un bosco sperduto...) arriva a fare tre (!) cambi d'abito.
Bambola.
Vinco la resistenza del Frusta e riesco a far visionare al gruppo la mitica pellicola. È subito delirio quando Bambola (Valeria Marini) decide, nonostante la morte della madre, di andarsene all'aquafan di Riccione. "Ma non sei in lutto" "Già, infatti indosserò un bikini nero". Neppure fa in tempo a finire questa ridicola frase che Bigas Luna riprende il suo enorme culo mentre la Valeriona sta salendo le scale che portano allo scivolo dell'aquafan. Tutte le scene principali vengono fatte visionare: la foto sulla mortadella, il sesso sfrenato con "Io sono un animale", la leggendaria sequenza di "Tu vuoi solo scopare io voglio fare l'amore", e per ultima l'anguilla. Il Frusta pare aver apprezzato.
Dominator - Exterminator 2.
Questa pellicola mi ha veramente fatto capire l'essenza del FilmBrutto vero e proprio.
La copertina della VHS ci lascia intendere un mondo post-atomico con una sorta di supereroe sparafiamme vestito "strano".
Ecco, di tutto questo nel film non c'è assolutamente traccia. Addirittura la sequenza iniziale riprende la New York tipica degli anni Ottanta partendo proprio da una zoomata sulla solita Times Square.
Tutto ma proprio tutto è puro-anni-Ottanta ad eccezione di un orrendo camion della spazzatura, completamente nero, che successivamente verrà upgradato da una sorta di megaincudine rossa, verniciata malissimo con un barattolo di colore sottocosto, probabilmemte preso ai saldi Castorama.
Improbabile ed improponibile la recitazione (e soprattutto la fisiognomica) di Robert Ginty, l'attore (?) principale che per buona parte del film si limiterà a bazzicare un fetido bar dove campeggiano scritte tipo "Free Beer" e vi si esibiscono ballerine pseudo-ninfomani, vestite sul genere "I wanna live forever". Il costume dello "sterminatore" si rivela in realtà soltanto una banalissima maschera da saldatura. Il finale è veramante immondo.
Troppo belli
Il Simpi ci comunica che sono disponibili spezzoni del film in questione. Ora, già provato dal caldo insopportabile, dagli Havana Loco gusto Toronja e Mango mischiati ai Mashmellows, ritengo la cosa un po' troppo autopunitiva. A tutto c'è un limite! Niente da fare: gli spezzoni partono. Subito colpisce la presenza strepitosa di queste adolescenti in calore sempre pronte a scattare foto rubate ai propri idoli. Quindi vai con: il tempietto fetish in stile buddhista con le mutande di uno dei due, il buzzurro Milanese con la mega-auto e troione ossigenato a corredo proveniente dall'Est, l'inespressività di Daniele anche quando dovrebbe fare l'ubriaco.
Film splatter finale di cui non ricordo il titolo (Plaga zombie - Zona mutante).
Non posso commentare l'ultima pellicola visionata perché purtroppo non amo molto lo splatter. Cito soltanto la bruttezza assoluta del grassone vestito con una mise da fare invidia ad Amanda Lear e i variopinti zombie (ecco come dovrebbe apparire uno zombie se decidesse di partecipare al veglione di Carnevale).