Il bosco 1

Copertina della videocassetta

di Andrea Marfori (1988)

Autori della recensione: Marchiño

Questo film casereccio, girato probabilmente sull’Appennino bolognese (anche se i protagonisti dichiarano di essere sulle Alpi), attinge al classico cliché della coppietta in vacanza attirata con l’inganno in luoghi maledetti per diventare preda di malvagie creature non-morte.
Ma la “sceneggiatura plausibile” millantata dall’esilarante retro-copertina della videocassetta (in cui si afferma con enfasi che il regista è il degno erede di Frankenstein e Dario Argento... si veda sotto...) si rivela in realtà un’accozzaglia di scene prive di ogni legame causa-effetto, tenute insieme da interminabili piano-sequenza in cui la coppietta cammina, seguita da una misteriosa “presenza”, in questo fantomatico bosco in cui coesistono querce, ulivi, castagni, pini e campi di insalata.
I dialoghi sono patetici ed insensati ma ancora più approssimativa ed imbarazzante è la recitazione dei cinque disgraziati che si sono prestati a tale atroce lungometraggio. Il “quadro umano” è addirittura peggiorato dal finto accento inglese della protagonista (veramente ridicolo), che fra l’altro va in giro vestita come una ballerina di Saranno famosi, e dallo stravagante abbigliamento dello scrittore (che è in assoluto l’uomo più brutto del mondo): camice da medico, occhialoni e calottina da aviatore della Prima Guerra Mondiale e apparecchio elettronico alla gola per compensare il suo deficit vocale.
Da primato sono invece le scene splatter nelle quali la vampira-zombie dà sfoggio di incredibili performance (gloriosa la mostruosa mano prensile che le esce a comando dall’utero) ed il protagonista maschile sbava di continuo in preda ad assurde crisi isteriche. Clamoroso l’ingresso in scena dello “zombie-fango”, che assurge a protagonista maligno assoluto, dopo che i due protagonisti, guidati dalla vampira, tentano inspiegabilmente, ed inspiegabilmente riuscendoci, di dare fuoco ad una pietra incisa con misteriose iscrizioni.
Esilarante il finale: in un profluvio di effetti speciali degni del teatrino delle marionette la protagonista riesce quasi senza volerlo a sbarazzarsi delle creature maligne e fugge verso un prato illuminato dal sole (salvo poi ritrovarsi in un pantano) per ringraziare “il Dio della luce”, mentre ritroviamo, accasciata a terra e completamente malconcia, la vampira, uscita di scena goffamente pochi minuti prima (la si vede camminare con fare incerto per via degli occhi posticci che le impediscono di vedere), che viene inspiegabilmente aggredita dalla “presenza” maligna, fino ad allora completamente inoperosa.
In buona sostanza un film da vedere ad ogni costo anche se la totale inconsistenza e insensatezza della sceneggiatura tende ad appensantirlo.

Paese ITA
Attori principali Coralina C. Tassoni, Diego Ribon, Elena Cantarone, Stefano Molinari, Luciano Crovato
Genere Horror
A chi è consigliato Per i veri feticisti dell'horror
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Reperibilità Bassa
Voto


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