ChristmasBrutto 2005 - la recensione di Max

Le pellicole di Santoro!!! Che capolavori!

Autori: MaxOverdrive

Cari amici di FilmBrutti, con colpevole ritardo infine scrivo il resoconto dell’evento trash dell’anno, naturalmente mi riferisco al Natale Brutto organizzato dall’Amministratore Supremo del sito celato sotto il nick de “Il Frusta” nella sua reggia di Cinisello Balsamo il 22 Dicembre 2005.
Miei diletti, per motivi personali sorvolo sulla mia trashossima giornata del 22, vi basti sapere che sono stato forzato dalle Ferrovie Statali ad arrivare a Milano dopo le ore 20, in ritardo di due ore sull’ora pattuita per l’inizio dell’Evento (ovviamente per sfangare la valangata di trashoni che ci eravamo presupposti di vedere, obbiettivo chiaramente non centrato...) per di più vestito in camicia bianca con i gemelli, cravatta di seta jacquard e abito sartoriale tre pezzi, il cui gilet è stato evidemente dileggiato dal Frusta per tutta la serata.
Ahimé! Purtroppo quelle furono le trashosissime circostanze dell’incontro, e comunque altri partecipanti, tanto per dire SimoLX, versavano in condizioni assai simili. Proprio riguardo gli amanti del Brutto radunati dal Prode Frusta devo soffermarmi un attimo: oltre che a me e all’Amministratore Supremo (unico rappresentante della redazione: vergogna!) nello spiazzo della Stazione Centrale erano presenti il prode Santoro, la cui competenza cinematografica si è rivelata inferiore soltanto alla mia (modestamente parlando... e che cazzo!), il già citato SimoLX in evidente stato di disordine mentale causato dal viaggio da Roma, e il fidato Simpi, noto estimatore del FilmBrutto con la B maiuscola.
Il Frusta aveva preparato il tutto per bene, dalle schifossime pizze con servizio al domicilio (ovviamente gelide, dato che arrivammo nella bella Cinisello dopo le 21... mezz’ora dopo la consegna) alle birre da quattro soldi per provvedere all’abbeveraggio durante le proiezioni autopunitive, mentre VCR e DVD furono gentilmente forniti da Santoro.
Inutile addentrarsi nei meandri delle risibili discussioni fra noi... meglio procedere subito all’esegesi cinematografica della scaletta in programma:

1) La serata, sotto mia insistenza, si è aperta con la visione di Shaolin invincible sticks, durante il mangiamento delle disgustose pizze. Che dire? Fin dall’inizio, con il delirante prologo ripreso sfuocato con la dimostrazione pratica delle varie specie di bastoni con una voce fuori campo in ridicolo inglese da documentario... veramente nonostante il casino che regnava sovrano, d’improvviso lo schermo fagocitò avido l’attenzione dei presenti senza distinzioni... il film fu visionato in tutta la sua interezza dato l’importantissimo valore FilmBruttesco della pellicola: TUTTO, dagli assurdi costumi dei personaggi principali (i secondari sono tutti vestiti con la stessa casacca grigio-blu) alle acrobazie pazzesche sullo schermo su cui svetta il calcione della ragazza, in grado di disarmare gli avversari stringendo il bastone nell’incavo della gamba che poi viene ripiegata strappando la preziosa arma al nemico, agli scrolloni della telecamera fino all’incredibile scontro finale, nel quale Frusta ha voluto rivedere ben tre volte la morte del malefico Maestro Liu Tai Yeh, il che lo ha portato ad affermare: ”qui c’è della qualità... sono CINQUE ninja... indubbiamente!”. Capolavoro.

2) Pieces... fornito gentilmente da Santoro... film horror (o quasi...) dell’inizio degli anni ’80 caratterizzato dall’avere nel ruolo di protagonista nientepopodimeno che l’attore che impersonava Dracula nel leggendiario Fracchia contro Dracula! Naturalmente, in omaggio al titolo, il film è stato visionato in spezzoni... come non rammentare il puzzle con la pin up nuda che causa lo shock infantile del protagonista obbligandolo a fare a pezzi la madre, e che il maniaco ricostruisce per quarant’anni (ormai dovrebbe ricordarsi perfettamente la posizione dei pezzi! Fra l’altro sembra che non ne abbia più di 200...). Il coronamento della pellicola, a parte le mitiche nonché risibili morti del cui viene incolpato il povero sosia guercio di Bud Spencer, deriva sicuramente dalla scena senza alcun senso in cui la poliziotta in incognito (anche se lo sanno tutti chi è), passeggiando per il campus di notte, viene attaccata dal maestro di Kung Fu del protagonista, che si rimedia un calcione nelle palle per poi rialzarsi e andare via salutando tutti e augurando la buona notte! Epico.

3) Dopo il sangue finto di Pieces arrivò il momento di visionare la seconda chicca introvabile della serata: The incredible melting man! La visione di questa pellicola, a parte i momenti più autopunitivi, è stata completata con sommo dolore autoinflitto per tutti i partecipanti. Descrivere la pellicola, con gli asintoti assoluti del genere Trash purtroppo affogati nelle acque nere del mare dell’autopunizione Assoluta, è molto difficile senza una recenzione dedicata, comunque mentre la mente di SimoLX, già provata all’inizio della serata, da quel momento è andata completamente in tilt, specie nella sequenza a 4X di trenta secondi (quindi ben due minuti REALI) in cui l’uomo sciogliente fissava la dimora del protagonista senza muoversi completamente. Frusta ha insistito per tre Carnosauri poiché nonostante l’indubbio valore trashoso di molte sequenze, che permetterebbero al melting man di entrare nell’Olimpo del FilmBrutto, le lunghe sequenze da autoflagellazione cinematografica non rendono (ovviamente!) la pellicola adatta ai neofiti. Au-to-pu-ni-ti-vo!

4) Dopo la devastante esperienza del Melting man SimoLX ha quindi insistito per vedere il famoso Versus, purtroppo la pellicola fin dall’inizio si è rivelata altamente autopunitiva, forse anche peggio del Melting man, e dopo l’esperienza precedente naturalmente il pubblico necessitava di qualcosa di diverso, più divertente, meno fermoimmagini, meno menate nipponiche senza senso né dialoghi! Inaccettabile.

5) Alla ricerca di una via d’uscita dall’autopunizione autoinflitta Santoro ha estratto dal suo cappello una pellicola semisconosciuta dei magnifici (?!) anni sessanta: Superastro contro il dottor Diabolicus. Mendace fu il trailer e galeotta fu l’idea di vederlo prima del film (mia); ci aspettavamo il Latitudine Zero italiano, insomma grandi aspettative, che purtroppo non sono state appieno mantenute. In effetti Superargo è il tipico prodotto del cinema italiano della fine anni ’60, psichedelica storia di un lottatore mascherato dalla costituzione fisica assurda (praticamente non può essere ferito da armi da taglio perché il sangue coagula instantaneamente!) che viene reclutato dai servizi segreti internazionali (?!) per sconfiggere il solito scienziato pazzo. Purtroppo il film, nonostante alcuni momenti di sana ilarità, come l’isola-scoglio che esplode (in realtà va a fuoco), si è rivelato anche discretamente autopunitivo. In particolare la mitica scena di Superargo che flette i bicipiti, presente nel trailer, non si è vista nel film. Occasione persa.

6) L’ultima pellicola della serata, all’alba delle quattro del mattino, è stato il post-atomico I guerrieri delle dune, caratterizzato dalla presenza di un trash-eroe del genere, il mitico David Corradine. Il film è del 1990 quindi al tramonto del genere, che si nutriva delle paure della guerra fredda, ma in quel momento il perfido Gorbaciov privava degli sceneggiatori del post-atomico l’acqua in cui sguazzavano, lasciandoli boccheggianti e alla disperata ricerca di qualche altro motivo, oltre che alle testate multliple, per giustificare il desolante panorama popolati da trogloditi su carrozzette e moto leggere in disarmo dall’inconfondibile finitura nero opaco. Ecco... la desertificazione! Dopo la benzina di Mad Max i disperati di un futuro così prossimo che è già passato sono alla ricerca del bene più essenziale per la vita umana: inutile dilungarsi sulla pelle nera, le borchie sadomaso, i troioni poco vestiti e dell’incredibile capigliatura cotonata che sempre popolano questi lungometraggi, anche perché a questo punti i vostri cinque eroi erano veramente spossati dalla stanchezza non solo derivante dall’ora, ma anche dall’autopunizione cinematografica e soprattutto digestiva. Purtroppo il film prometteva bene ma la palpebra calava spietata mettendo fine alla visione, che si spera si potrà vedere prossimamente per dare un giudizio più completo a questa fatica di nonno Corradine... desolante!

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