Rats - Notte di terrore

Locandina

di Vincent Dawn (1984)

Autori della recensione: Alex77

Il maestro del brutto Bruno Mattei, con la collaborazione di Claudio Fragrasso, prova a cimentarsi in un horror di genere animalesco ambientato in un futuro post-atomico: mezzi poveri di regia, una sceneggiatura improponibile, insensate prove di recitazione degli attori e una location probabilmente presa da un film western saranno gli ingredienti per assistere ad una orribile e divertente (ma meno dell’inarrivabile Virus) visione autopunitiva.
La raffazzonata storia che verrà presentata è quella di un gruppo di scalcinati e mal stereotipati bikers appartenenti ad una comunità di primitivi esseri umani che nel Dopobomba rifiutò di convivere con una società dittatoriale più evoluta della loro.
I girovaganti sopravvissuti, una volta approdati a una città fantasma, si insedieranno da subito in un vecchio edificio simile ad un saloon con la speranza di trovare rifornimenti per la propria sopravvivenza. Verranno subito ripagati da casse piene di alimenti dove si getteranno senza alcun ritegno facendoci assistere ad una indecorosa abbuffata cospargendosi di farina e addentando perfino le buste di plastica, inoltre nel sottosuolo dell’edificio scopriranno un intatto vivaio di piante commestibili con annesso depuratore per l’acqua piovana.
La loro gioia sarà presto interrotta da inquietanti ritrovamenti di cadaveri mangiucchiati e da un vecchio computer dalla grafica del Commodore64 che preannunceranno l’entrata in scena dei veri protagonisti della pellicola, i ratti.
I simpatici animaletti, che trovati isolatamente all’interno del saloon venivano scherniti e bastonati da alcuni membri del gruppo, si riveleranno invece degli assassini feroci, intelligenti e organizzati, pronti a rosicchiare esseri umani come forme di parmigiano.
Purtroppo, a causa dei mezzi limitati a disposizione della regia, la cosa verrà lasciata soprattutto all’immaginazione dello spettatore, complici anche attori che mal riescono a simulare il loro terrore verso i pochi ratti disponibili (veri o di gomma) o il nulla: insceneranno dialoghi inutili e stati d’animo isterici mentre i roditori si riveleranno più favorevoli ad annusarsi tra loro o pulirsi le zampette che a sbranare carne umana. Un po’ più degni saranno i primi piani per un topolino dalla testa bianca, massimo orchestratore del branco, la cui presenza preluderà sempre agli attacchi.
E veniamo a questi: ai malcapitati attori destinati ad uscire di scena spetterà la penitenza di vere e proprie secchiate di covate di ratti, probabilmente lanciate da divertiti e sadici collaboratori di scena.
Le prime vittime, come in ogni contrappasso che si rispetti, saranno scelte tra la coppia erotomane e un ingordo che si ingurgita del cibo della serra.
Il capo del gruppo, piuttosto che assistere alle sofferenze dei suoi compagni assaliti, preferirà utilizzare su di loro il suo lanciafiamme e vederli bruciare lentamente... trashissima la scena dello stuntman con la tuta protettiva in fiamme.
Da non perdere poi la scena di un topo che, insinuandosi nel sacco a pelo difettoso della donna lussuriosa, le entrerà successivamente nei suoi orifizi più intimi divorandola dall’interno per poi uscirne dalla bocca tra le urla atterrite dei compagni.
Dopo altre insensate morti - tra cui quella di un attore somigliante a Chuck Norris perfino nei peli del petto che verrà proditoriamente squarciato dai ratti - assisteremo all’insensato finale in cui gli ultimi sopravvissuti all’orda famelica cercheranno di arginare l’avanzata dei topi invece di andarsene a gambe levate come ogni persona normale avrebbe fatto.
Solo grazie all’intervento di misteriosi uomini provenienti dal sottosuolo (completamente vestiti con tute protettive e macchinari per la disinfestazione) due degli eroi avranno salva la vita.
Una volta fuori dal saloon potranno ringraziare i loro salvatori profetizzati da una registrazione memorizzata nel computer, nel nome dell’antica fratellanza tra le comunità.
Ma apparterranno veramente alla stessa razza?

Paese ITA
Attori principali Ottaviano Dell'Acqua, Janna Ryan, Massimo Vanni, Richard Cross, Ann Giesel Glass
Genere Mostro
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Voto


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