Skeletonman

Locandina

di Johnny Martin (2004)

Autori della recensione: Marchiño

Classico prodotto da cestone dell'ipermercato, Skeletonman rappresenta forse il minimo storico della nuova ondata di action-horror televisivi che ha caratterizzato questi ultimi anni.
Tutto in questo lungometraggio è clamorosamente approssimativo: trama senza senso e ridotta ai minimi termini, sceneggiatura che non si sforza minimamente di spiegare gli eventi o dare loro una sequenza plausibile, caratterizzazione dei personaggi assente, unità spazio-temporale non pervenuta.
Dapprima incuriositi, poi inebetiti ed infine mortalmente annoiati assistiamo alle futili scorribande di un fantasma a cavallo che, dotato di nero mantello, faccia da teschio, lancia di legno e spada di plastica, sopprime senza motivo chiunque entri nella pineta che ha scelto come suo territorio. Ne farà le spese anche la più improbabile squadra di recupero che sia mai stata allestita: quattro soldati della Delta Force, che sembrano più attrezzati per una gara di orienteering che per una missione, accompagnati da quattro leggiadre fanciulle, ognuna esperta in una qualche disciplina che ovviamente non servirà a niente. Moriranno uno per volta, chi trafitto, chi con la testa spappolata o staccata di netto, senza che nessuno capisca perché questo fantasma, che ha la facoltà di creare buchi spazio-temporali per attaccare le vittime alle spalle, abbia compiuto questa carneficina assurda.
Che il film sia tirato via in barba alle aspettative dello spettatore medio è messo in chiaro fin da subito, quando si fa un timidissimo accenno ad una tomba profanata a scopi archeologici: tanto deve bastare per giustificare l'interminabile sequela di ammazzamenti perpetrati dallo scheletro-fantasma e descritti in scene sbrigative e senza il minimo pathos.
Ma proseguendo nella visione l'oltraggio cinematografico si fa abnorme così come le incongruenze che caratterizzano la pellicola. La più clamorosa è quella che coinvolge Casper Van Dien (santo subito!): il gruppo si accampa per la notte organizzando dei turni di guardia che nessuno rispetta, tanto che vediamo il prode soldato sbucare fuori dal bosco, raggiungere un'autostrada comparsa dal nulla, rubare, senza che ci venga data spiegazione alcuna, un'autocisterna e schiantarsi in curva dopo una brusca frenata dovuta ad una specie di visione spettrale. Peccato però che il gruppo ritroverà il buon Casper agonizzante in pieno bosco il giorno dopo, solo per vederlo morire. Il sospetto, più che fondato, è che si sia riciclata una scena prevista per una trama alternativa: inaccettabile!
Notevole è anche il sotterfugio usato per far morire la prima fra le ragazze: la tipa si allontana dalla squadra con la scusa "mi sono dimenticata una cosa..." ed ovviamente, ignorata dagli altri, muore istantaneamente sventrata dallo scheletro, che più volte nel corso del film cambia cavallo e mantello. Ridicolo è anche l'incontro con un vecchio pellerossa: una scena indecente nella quale l'attore meno credibile disponibile sul momento racconta la storia di un pellerossa-punk impazzito che sterminò il suo villaggio. Ma la vergogna più ignobile è forse quella conservata per il finale: dopo aver tediato per più di un'ora e venti e dopo l'inutile scontro all'interno di una centrale elettrica, il regista riavvolge i titoli di coda per farci vedere che Skeletonman è ancora vivo e vegeto in groppa al suo cavallo.
Irritante.

Paese USA
Attori principali Michael Rooker, Casper Van Dien, Sara Ann Schultz, Nils Allen
Genere Mostro
A chi è consigliato Un uomo saggio (Ilpiero) ebbe a scrivere: Skeletonman è la morte. Credeteci!
Se ti piace guarda anche Monsterman, Sharkman, Pterodactyl
Reperibilità Disponibilissimo in DVD
Voto


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