Nei panni di John Old Jr., Lamberto Bava prova a dare la sua versione dei fatti sul tema squalo assassino. Fallendo parzialmente il bersaglio.
Monster shark risulta infatti più un film di intrighi che un film avventuroso dove il mostro pinnato la fa da padrone. E sì che il concepimento della bestia non era affatto male: quello che per tutto il film crediamo essere un antenato preistorico dello squalo moderno, cioè un selaceo con megapolipo incorporato, risulta essere alla fine il prodotto di un segreto progetto di ingegneria genetica portato avanti per uno scopo criminoso non ben chiaro nemmeno al suo ideatore (figuriamoci a noi).
Peccato però che le apparizioni del mostro siano abbastanza rarefatte perché i gommosi tentacoloni e la bocca meccanica (ridicola!) regalano gioie ogniqualvolta Bava decida di mostrarle al desideroso pubblico, come nella valida scena dello sfondamento della barca di un'attempata coppia di diportisti. Anche Sopkiw, costretto nel ruolo di un tecnico elettronico più attento a soddisfare le voglie del gentil sesso che ad impersonare il ruolo dell'eroe duro e puro, non riesce a dare al film quella spinta sperata, coinvolto com'è nell'inutilità generica dei personaggi buoni.
Il leitmotiv del film è rappresentato, stranamente, dal sistematico fallimento delle tecnologie elettroniche utilizzate per stanare e sconfiggere il mostro: ciò è ben rappresentato dal ridicolo sonar a colori che scandisce tutti gli inutili tentativi di approcciare la bestia marina. Parallelamente a questi patetici appostamenti seguiamo tutti i tentativi compiuti dai malvagi per mettere i bastoni tra le ruote ai volenterosi eroi (la genesi ed il compimento dell'omicidio di una donna nella sua vasca piena di acqua verde fosforescente risultano sufficientemente esilaranti), fino a quando si scopre, grazie all'ausilio di una eloquente schermata al computer (da vedere!) che il mostro è in grado di autoriprodursi da ogni singola cellula.
Scatta dunque l'operazione decisiva che fortunatamente coincide con un finale pirotecnico finalmente all'altezza delle aspettative: rendendosi finalmente utile, Sopkiw costruisce un apparecchio in grado di richiamare il mostro in acque basse, permettendo ad una schiera di uomini armati di lanciafiamme di dare vita ad un inferno di fuoco nel quale la bestia tentacolare soccombe, non prima però di aver sbranato qualche disgraziato con la sua fantastica bocca meccanica che in alcuni primi piani dà veramente il meglio di sé.
Da sottolineare in questo ottimo finale un repentino ed incomprensibile passaggio giorno-notte e la presenza del topos dell'uomo bruciato, cha fa concludere la visione con molta più soddisfazione.
Paese | ITA-FRA |
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Attori principali | Michael Sopkiw, Valentine Monnier, William Berger, Dagmar Lassander |
Genere | Mostro |
A chi è consigliato | Per studenti di oceanografia |
Se ti piace guarda anche | L'ultimo squalo, Shark attack 3 - Megalodon |
Reperibilità | Sembra si possa trovare anche in DVD |
Voto |