Ninja terminator

Locandina

di Godfrey Ho (1985)

Autori della recensione: Il Frusta

Con Ninja terminator Godfrey Ho ci regala un ennesimo capolavoro dell'action ninja. Pur mantenendo lo schema strutturale dei film già visionati dallo staff (Ninja guerriero bionico e Ninya il distruttore) questo titolo affronta con più decisione la tematica dei magici guerrieri Nipponici.
La pellicola infatti si suddivide, come ben sappiamo, in due film distinti con personaggi che mai si incontrano. Nel primo film il malefico ninjà Terminator tenta di recuperare i tre frammenti di una statua dorata che conferiscono il potere supremo; le due braccia della statua sono custodite una dal ninjà Teutonico-mimetico e l'altra dal suo collega ninjà occhi-a-palla.
Il corpo della statua invece è stato rubato non si sa da chi ma Terminator crede sia in possesso di Michiko, sorella di un ninjà, e ordina al Cinese Raffaella Carrà (RI-DI-CO-LO! Il Cinese in questione indossa una vistosissima parrucca bionda!) di recuperarla ad ogni costo. Da questo espediente sorge il secondo film in cui orde di mariuoli Cinesi si scontrano con Tiger, un prepotente campione di calci volanti, capace di ruotare le articolazioni con angoli impossibili e quindi malmenare con forza gli insulsi nemici.
Il film altalena quindi tra le due storie regalandoci preziose chicche in entrambe: paradossali le scene del robot giocattolo (figura in basso) che porta il messaggio di ultimatum, dei lanciafiamme e degli estintori nei manici delle spade e dei versi di invocazione del potere; senza prezzo inoltre la scena della Cinese che, scavallando le cosce, ci regala una provocante visione di peli pubici, la patetica scena in cui la moglie di Baron si impaurisce per i granchi usciti di pentola e la pedata tripla data allo sfortunato fratello di Michiko.
Tutto sommato un action ninja che si lascia guardare, caratterizzato da sporadici momenti autopunitivi determinati dal sopore introdotto dai lunghi combattimenti, che però attesta la maestria di Ho nel delineare un mondo, quello della mitologia nipponica dell'impero ninjà, i cui risvolti ci sono ancora oscuri e necessitano di ben più accurate visioni per la loro comprensione totale. Lo staff ha particolarmente apprezzato la citazione del defunto Bruce Baron fatta da Ho nel chiamare "ninjà Baron" il Teutonico guerriero mimetico e lasciarlo interpretare da un baffuto attore a lui molto somigliante.
Completa il tutto un'impagabile scena finale con tanto di esplosione umana propulsiva.

Paese HKG
Attori principali Jonathan Wattis, Jack Lam, Philip Ko, Richard Harrison
Genere Ninja
A chi è consigliato Ai fan di Godfrey Ho e ai persecutori della mistica via Ninjà
Se ti piace guarda anche Ninja guerriero bionico, Ninya il distruttore
Reperibilità media
Voto


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