La guerra del Vietnam è finita e l'inimitabile Chuck questa volta è impegnato nei panni di un comandante Americano ancora internato in un campo di concentramento vietnamita.
Il film "scorre" (è il caso di metterlo tra virgolette) per 3/4 trainato da ridicole torture somministrate a Chuck e ai suoi compagni (addirittura il nostro eroe mangia un topo), mentre riserva per la parte finale le attesissime scene in perfeto "stile Norris".
Non mancheranno quindi scene epiche né la classica violenza gratuita, celebrata da Chuck con la sua solita, splendida, inimitabile, faccia da stronzo.
Inutile poi aggiungere che alla fine, dopo aver ucciso tutti i Vietnamiti, e soprattutto dopo aver fatto deflagrare come se nulla fosse l'intero campo di prigionia, tutti se ne andranno felici e contenti a bordo di un elicottero.
Passando ad un'analisi più approfondita della pellicola, spicca immediatamente la concezione totalmente inverosimile e ridicola del tempo: Chuck possiede la capacità di minare con complicatissimi congegni l'intero campo (scena che per altro non vediamo) nel tempo in cui gli altri si accorgono appena della sua fuga.
Rendono in ultimo indimenticabile questo film le scelte cromatiche della fotografia, ridotte con sapiente maestria ad una gamma di 4 sfumature: il nero dei fucili, il marrone di sudicio e alberi, il verde delle foglie e l'immancabile bianco delle cannottiere.
Paese | USA |
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Attori principali | Chuck Norris, Soon-Tek Oh, Steven Williams, Bennett Ohta, Cosie Costa, Joe Michael Terry |
Genere | Azione |
A chi è consigliato | Agli amanti di Chuck Norris che vogliono vederlo in un buon esercizio di stile. |
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